Caso Mercatone, si ritorna in Appello. Il legale: «Riconosciuta la legittimità»
La quinta sezione penale della Corte di Cassazione rimanda alla Corte d’appello di Bologna gli atti che hanno portato all’assoluzione di Eli- sabetta Cenni, Micaela Cenni e Susanna Cenni per il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione in concorso nel processo seguito al fallimento del Gruppo Mercatone Uno. I giudici della Suprema corte, in realtà, hanno accolto solo una parte dei ricorsi presentati dal pubblico ministero, Giulio Romano, e dalle parti civili, sottolineando come «l’istituto della cosiddetta bancarotta riparata presuppone la dimostrazione dell’avvenuta reintegrazione, nella sua effettività ed integralità, del patrimonio dell’impresa prima della dichiarazione dello stato di insolvenza», si legge nella sentenza.
«La Cassazione – sottolinea l’avvocatessa Chiara Tebano dello studio bolognese che, insieme al collega Luca Sirotti, segue le Cenni e Beccari – ha rigettato uno dei due motivi di ricorso della Procura di Bologna, riconoscendo definitivamente (e in maniera non più impugnabile) la piena legittimità dell’operazione di ristrutturazione societaria e di separazione dalla gestio- ne industriale di parte del patrimonio immobiliare del Gruppo Mercatone Uno, che costituiva il fondamento dell’imputazione». In sostanza, la Cassazione ha rimandato alla Corte d’Appello «l’approfondimento sulle modalità di realizzazione delle condotte riparatorie poste in essere dagli imputati, di cui la sentenza di primo grado ha dato atto».
Ora «metteremo a disposizione della Corte tutti gli elementi di fatto e giuridici idonei a consentire quella verifica che la Cassazione ha richiesto – conclude Tebano -, a dimostrare che gli interventi patrimoniali effettuati dagli imputati prima della dichia- razione di insolvenza sono stati effettivi ed efficaci ai fini della cosiddetta riparazione». Il 5 febbraio di due anni fa le tre figlie del patron Cenni (scomparso il 13 marzo del 2017, ndr) erano state assolte al termine del processo con rito abbreviato dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Bologna Domenico Truppa, con la motivazione che «Il fatto non sussiste». E assieme a loro erano stati assolti anche Ilaro Ghiselli e Giovanni Beccari, ex amministratori dell’azienda, e Gianluca Valentini, figlio dell’altro fondatore del gruppo. Ora il pronunciamento della Corte di Cassazione a seguito del ricorso della Procura, e il conseguente rinvio degli atti alla Corte d’Appello, interessa anche Beccari, mentre i giudici hanno dichiarato inammissibili i ricorsi nei confronti di Ghiselli e di Valentini. (r.cr.)
Nella foto: la sede della Mercatone Uno a Imola