La famiglia di Sara Cipriano chiede di esaminare la scatola nera dell”automobile
La famiglia di Sara Cipriano, la ragazza di 27 anni residente a Borgo Tossignano morta nell’incidente frontale con un furgone a Riviera il 23 giugno, mentre stava rientrando a casa dal lavoro alla Coop Reno di Casalfiumanese, chiede di esaminare i dati della scatola nera della Fiat 600.
Il padre Walter, la madre Laura e il fratello Francesco, «attraverso la consulente legale Sara Donati e l’Area Manager Sabino De Benedictis, si sono rivolti a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini – fa sapere la società veneziana, attraverso un comunicato stampa –, che ha già messo a disposizione l’ingegnere cinematico Mattia Strangi per la valutazione dell’incidente, unitamente all’avvocato penalista Dario Eugeni. E sarà chiesto un incidente probatorio per acquisire i dati della scatola nera installata sulla piccola utilitaria, che dovrebbero fornire importanti risposte. Richiesta che sarà avanzata al Pubblico ministero della Procura di Bologna dott.ssa Manuela Cavallo, che ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio stradale, al momento contro ignoti».
Venerdì pomeriggio almeno 600 persone hanno partecipato ai funerali di Sara nella chiesa di San Michele Arcangelo di Sturno, in provincia di Avellino, il paese natale della giovane. (lu.ba.)
Nella fotografia di Marco Isola/Isolapress, l”incidente