San Prospero ricorda i suoi quattro martiri antifascisti, il sogno dell’indimenticato Bruno Solaroli è realtà
L’onorevole Bruno Solaroli, presidente dell’Anpi di Imola, l’aveva pensata e voluta, ma purtroppo la sua morte e le successive restrizioni dovute al Covid, ne avevano sempre rimandato lo svolgimento.
Finalmente, però, lo scorso 18 giugno si è svolta, in tarda mattinata, per la prima volta la cerimonia commemorativa dei quattro antifascisti, Ugo Masré, Giuseppe Casadio Gaddoni, Natale Bolognesi e Gino Geminiani, vilmente uccisi dai brigatisti neri nella frazione di San Prospero. Fulvio Andalò, del comitato direttivo dell’Anpi di Imola, ha ricordato chi erano i quattro antifascisti e in quale occasione vennero assassinati, mentre il sindaco di Imola Marco Panieri ha rimarcato l’importanza e l’attualità di valori quali «la libertà, il lavoro e la pace» per la difesa dei quali i quattro antifascisti persero la vita durante la dittatura mussoliniana e l’occupazione militare tedesca dell’Italia. Presenti anche il presidente del Consiglio comunale Roberto Visani, il vicesindaco Fabrizio Castellari, l’assessora Daniela Spadoni, il presidente del Centro sociale Giuseppe Franceschelli e l’ex presidente Fulvio Fabbi, Ettore Bacchilega dell’Anpi di Sesto Imolese, il partigiano Vittorio Gardi, la 94enne Apollonia Bedeschi, nipote dell’antifascista Giuseppe Casadio Gaddoni e il 98enne Claudio Tozzi. Al termine, posata una corona d’alloro. (r.cr.)
Foto della cerimonia