Ritrovata la piastrina del soldato tedesco rinvenuto a Fontanelice: «Ora è possibile dargli un nome»
É stata ritrovata la piastrina del soldato tedesco rinvenuto, il 13 novembre scorso, a Fontanelice sul Monte Cappello, in località Cà del Grillo, morto probilmente a causa dello scoppio di una bomba tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre del 1944. A riportarla alla luce dal terreno, grazie al suo metal detector, ci ha pensato Davide Lanzoni, appassionato di storia e reperti bellici. «Le piastrine tedesche non hanno nome – commenta Valerio Calderoni, vicedirettore del Museo della guerra di Castel del Rio -, ma solo reparto (3° battaglione del Jager Regiment), numero di matricola (183) e gruppo sanguigno (Zero). Risalire all’identità del soldato però è possibile».
Una ricerca durata mesi, da quando appunto il 22enne di Mordano Mattia Palombo, socio del Museo della guerra e della Linea Gotica di Castel del Rio trovò resti umani, oltre a due tipi di bottoni, alcuni a quattro fori da camicia ed altri più grandi da giubba, alcune falangi ossee di una mano, insieme a frammenti di scapole, costole e vertebre. Ossa prima consegnate ai carabinieri, e poi trasferite al cimitero germanico della Futa di Firenzuola, mentre i bottoni sono entrati a far parte della collezione permanente alidosiana. (r.cr.)
Nella foto: Davide Lanzoni e Valerio Calderoni