Hera e Università di Napoli insieme per aumentare l’efficienza del sistema idrico imolese
Analizzarne i consumi e ridurli, individuando le potenzialità di recupero energetico e le soluzioni adatte. È l’obiettivo della collaborazione in corso fra Hera e l’Università degli Studi di Napoli Federico II, attraverso il Cesma-Centro servizi metrologici e tecnologici avanzati, che verificherà le potenzialità di recupero energetico, a partire dalle centrali di Pontesanto, Bubano e Belfiore, e individuerà scenari tipici del funzionamento della rete di distribuzione in corrispondenza di diverse condizioni di utilizzo e definiti indici parametrici dell’efficienza energetica complessiva del sistema e dei singoli impianti.
Sulla base di queste informazioni, saranno poi formulate delle proposte di intervento per migliorare gli indici di efficienza energetica, e di conseguenza ridurre i consumi, ad esempio stabilendo il livello minimo di pressione necessario per fare funzionare in maniera ottimale il sistema, con il doppio beneficio di diminuire anche i casi di guasti lungo la rete.
«La nostra gestione del ciclo idrico è improntata alla sostenibilità – commenta Susanna Zucchelli, direttore acqua di Hera – e questo richiede grande attenzione ad alcuni aspetti in particolare come la riduzione dei consumi, oltre che idrici anche energetici, ed è appunto lo scopo di questo studio. Unire i due ambiti significa aumentare l’efficienza dell’intero sistema, con l’obiettivo ultimo di assicurare un utilizzo sempre più virtuoso e consapevole della risorsa acqua. E lo facciamo puntando in particolare sulla resilienza delle reti, il rinnovamento e l’adeguamento delle infrastrutture, la rigenerazione e il riuso della risorsa, il contenimento dei consumi». (lu.ba.)
Nella fotografia di Hera, la centrale di Bubano
Imola