La prima moto di Fausto Gresini, ricostruita fedelmente la Minarelli 50
Fra le moto da corsa guidate da Fausto Gresini è quella della quale si ha meno memoria. Ma è stata la prima. E si sa che il primo amore non si scorda mai. Anche se non ha lasciato traccia nella carriera del campione imolese (due gare e due ritiri, a Imola il 21 maggio 1978 e poi a Misano) e se l’originale è andata perduta, quella Minarelli 50 al tempo elaborata artigianalmente nella bottega di Remo Obici, all’interno della concessionaria di Osvaldo Guerra, è stata ricostruita da un gruppo di 22 appassionati, prima ancora che tecnici di grande esperienza, radunati da Umberto Ciompi, presidente del Crame. Su quella moto di derivazione stradale nel 1978 ci mise le mani per primo proprio Gresini, allora meccanico, con la supervisione del suo datore di lavoro Obici.
Poi anche un certo Giorgio Spadoni, motorista sopraffino, che trasformò quella Minarelli da strada in un velocissimo «cinquantino» a disco rotante. Assemblata fedelmente a tempo di record, la moto è stata svelata all’autodromo, nel Museo Checco Costa, e poi messa in moto nel terrazzo adiacente. Fra i tanti ad ammirarne le forme e ad ascoltarne il sibilante ruggito, c’erano Nadia Padovani, moglie dello scomparso Gresini, insieme al figlio Lorenzo. (a.d.p.)
Nella foto: dietro alla Minarelli ricostruita, da sinistra Umberto Ciompi, Giancarlo Donatini, Rino Pasotti, Alfio Tosi, Nadia Padovani, Lorenzo Gresini, Sergio Zappi, Remo Obici, l’assessora all’autodromo Elena Penazzi e il sindaco di Imola Marco Panieri