Bambini e la guerra, la neuropsichiatra infantile dell’Ausl Zucchini: «Genitori, dite la verità»
«Mamma, papà, perché in Ucraina sparano?». Una domanda impensabile fino a pochi giorni fa, ma che ora qualsiasi bambino o bambina può fare ai propri genitori tornando da scuola. Sì, perché tra televisione, web e social network, oggi purtroppo si parla soltanto, com’è ovvio che sia, della guerra tra Russia e Ucraina. Un susseguirsi di immagini e informazioni che inevitabilmente arrivano agli occhi ed alle orecchie dei più piccoli, a volte sempre più impauriti e disorientati, soprattutto quelli tra i 6 e i 14 anni. Parlare di guerra ai propri figli, però, non è facile, perché li si vorrebbe proteggere da violenza e crudeltà. Il difficile non è tanto spiegare cosa sia ma tutto ciò che ruota attorno come uomini costretti ad andare al fronte, famiglie che abbandonano le proprie case, città devastate dalle bombe e il sentimento comune della paura.
Dottoressa Elisabetta Zucchini, neuropsichiatra infantile dell’Ausl di Imola, meglio dir loro la verità o, prendendo come esempio il film premio Oscar «La vita è bella», meglio tramutare la realtà in un gioco?
«Preferibile dire il vero senza bugie e nella maniera più comprensibile possibile, senza edulcorare troppo il racconto. Poi nessuno meglio dei genitori conosce i propri figli, ma l’importante è usare parole semplici senza esagerare con angoscia e preoccupazioni. Dire che la guerra è una cosa bella per non spaventarli o un videogioco per tranquillizzarli e ridimensionare gli eventi non è il modo corretto». (da.be.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 3 marzo.
Nella foto: Elisabetta Zucchini, neuropsichiatra infantile dell’Ausl di Imola