Caro energia, a Imola si è «accesa» la prima comunità energetica tra piccole e medie imprese
Dopo l’annuncio dato lo scorso giugno, la prima comunità energetica imolese in ambito industriale ha iniziato a produrre energia a fine gennaio, unico esempio anche in tutta l’Emilia Romagna. Si tratta di un progetto avviato in via sperimentale da Bryo (società compartecipata da ConAmi, Sacmi, Cti e Cefla), in collaborazione con il Comune di Imola e il Tavolo delle imprese.
Al progetto hanno aderito tre società che fanno capo all’azienda meccanica Mas. Bryo ha implementato gli impianti fotovoltaici presenti sulle coperture dei capannoni di ulteriori 20KWp. L’energia prodotta viene messa a disposizione per l’autoconsumo, mentre quella prodotta in più viene immessa nella rete e venduta. Una comunità energetica tra aziende permette alle realtà che aderiscono di utilizzare anche l’energia che viene prodotta dall’impianto fotovoltaico di un altro membro della comunità.
Al momento lo scambio di energia non è ancora ancora operativo, in attesa della delibera dell’Arera che disciplina i contratti di scambio di energia tra imprese. Bryo, che ha investito nel progetto circa 20 mila euro, vende l’energia alle tre società con un abbattimento dei costi stimato del 33%. Gli impianti resteranno di proprietà di Bryo il tempo necessario per rientrare dall’investimento (stimato in circa 10 anni) e al termine diventeranno di proprietà delle società. L’obiettivo è replicare questo progetto anche in altre aree industriali del circondario (San Carlo, Fossatone) e, in un secondo tempo, tra i privati. (lo.mi.)
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Nella foto: schema di una comunità energetica