Da stasera il Don Chisciotte di Alessio Boni protagonista allo Stignani
«Chi è pazzo? Chi è normale? Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici». E Don Chisciotte «combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale». Così scrive Alessio Boni nelle note allo spettacolo Don Chisciotte, prodotto da Nuovo Teatro e liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra, che da stasera al 6 marzo sarà al teatro Stignani di Imola. Il noto attore ne è protagonista, ha scritto la drammaturgia con Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e Francesco Niccolini, il quale ha curato l’adattamento, e ne è regista insieme ai primi due colleghi.
Un lavoro intenso che porta in scena le avventure del personaggio che, dalla sua nascita nel XVII secolo, ha attraversato generazioni, tempi, mondi per arrivare ai giorni nostri con la forza di chi insegue i propri ideali. Don Chisciotte eroe, folle, visionario… qual è stata la spinta per volerlo portare in scena? «Ci sono dei grandi romanzi da cui siamo attratti. Parlo al plurale perché siamo un gruppo di lavoro formato da me, Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e Francesco Niccolini – spiega Alessio Boni -. Siamo partiti con I duellanti di Conrad, avendo l’idea di portare in scena i romanzi enormi, importanti, quelli di cui tutti hanno sentito parlare o che hanno studiato sui banchi del liceo ma che ormai in pochi leggono com- pletamente perché è difficile leggere volumi di millecento pagine come Don Chisciotte, trovare il tempo…». (s.f.)
L’intervista su «sabato sera» del 24 febbraio,
Nella foto (di Lucia De Luise): Alessio Boni con Serra Yilmaz