Il Comune di Imola approva il «Protocollo sfratti» per ridurre le situazioni di disagio abitativo
Si rinnova il Protocollo sfratti del Comune di Imola per ridurre le situazioni di disagio abitativo. I requisiti per presentare la richiesta di contributo all’Ufficio politiche abitative del Comune comprendono la pendenza di un procedimento di sfratto per morosità non ancora giunto a conclusione per un massimo di 10 mila euro, la diminuzione della capacità reddituale per perdita di lavoro o cassa integrazione, ma anche un infortunio, una malattia o il decesso di un componente del nucleo che abbia provocato la conseguente diminuzione del reddito del nucleo, e infine il possesso di un reddito Ise non superiore a 35 mila euro o di un valore Isee non superiore a 26 mila euro.
Nell’attesa di conoscere l’ammontare delle risorse che verrà destinato alla città di Imola, «ci aspettiamo un aumento notevole del numero di domande rispetto all’anno scorso, in particolare a seguito dello sblocco degli sfratti – osserva Daniela Spadoni, assessore al Welfare –. Il tetto massimo di morosità portato a 10 mila euro, contro gli 8 mila del 2021, è segno che ci si aspetta una situazione particolarmente difficile. Per questo chiediamo a Regione e governo di prevedere maggiori risorse rispetto all’anno scorso». E «abbiamo bisogno di ricreare fiducia nello strumento della locazione, contratto che potrebbe dare opportunità di abitazione a molte famiglie – aggiunge –. E questo Protocollo può essere uno strumento efficace, perché aiuta le famiglie a non perdere la casa». (lu.ba.)
Nella foto: l’assessore al Welfare Daniela Spadoni