Coronavirus, oltre 2000 bambini in quarantena a Imola. Sabato open day 5-19 anni
Da qualche giorno i contagi da Covid-19 frenano e anche sul fronte dei ricoveri si registra un rallentamento, ma il virus in Emilia Romagna continua a circolare tanto soprattutto tra i più giovani. Nei dieci comuni del circondario imolese oltre un terzo dei casi attivi riguarda l’età scolare. I bambini in quarantena tra i 5 e gli 11 anni sono più di 2.000.
Per questo motivo la Regione, in collaborazione con le Aziende sanitarie locali, ha deciso di proseguire sulla strada degli open day vaccinali dedicati alla popolazione in età scolastica -trasformandoli in un appuntamento fisso del sabato.
Per sabato 5 febbraio, l”Ausl di Imola ha deciso che la fascia 5-11 anni potrà accedere liberamente alla vaccinazione per prima o seconda dose (se passati almeno 21 giorni dalla prima), dalle ore 8.30 alle 18.30, presso il Padiglione 12 dell”area ex Lolli (ospedale vecchio di Imola, via Caterina Sforza). Invece i ragazzi tra i 12 anni compiuti e i 19 accederanno dovranno rivolgersi all”ex Auditorium Osservanza di via Padovani 9, sempre dalle 8.30 alle 18.30, senza prenotazione e per fare la prima, seconda o terza dose. In entrambi i casi l”accesso sarà garantito in ordine di arrivo.
«La sfida adesso è vaccinare i bambini – commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Nella fascia 5-11 anni, che è partita con le vaccinazioni per ultima, la somministrazione della prima dose ha raggiunto circa il 31% della popolazione, considerando che 60mila bambini positivi negli ultimi tre mesi non possono essere vaccinati, di fatto uno su cinque. Ma è necessario accelerare».
Nel circondario imolese la fascia 5-11 anni – che ha visto le somministrazioni iniziare il 16 dicembre – siamo al 27% di copertura. «Siamo sul secondo gradino del podio dopo Modena – ha dichiarato il direttore generale dell’Ausl Andrea Rossi -. Non a senso andare a vaccinare chi è in quarantena, per non renderla inutile qualora sviluppassero l’infezione, così come non credo nel vaccinare a scuola per non creare ulteriori effetti divisivi. Piuttosto cerchiamo di parlare con le famiglie, garantire che il valore comune è la migliore salute possibile per i nostri figli, senza creare radicalizzazioni dal confronto. L’esitazione o la contrarietà ai vaccini è un sentimento radicato nella cultura e nella testa delle persone perchè controintuitivo in un bambino che gode di buona salute mentre siamo disposti ad accettare procedure anche molto invasive in caso di tumore o patologie gravi. Ma la sicurezza di questi vaccini è comprovata nella popolazione pediatrica e le conseguenze gravi del non vaccinarsi sono possibili anche nei bambini». (l.a.)
Open day vaccinale a Imola – Foto Isolapress