Zaki e gli altri, Imola capitale dei diritti civili
«Far ricordare e risvegliare le coscienze anche nel nostro territorio». Le parole di Mirella Collina, fra i promotori della mostra «Zaki e gli altri prigionieri di coscienza», consegna il senso degli eventi che da oggi, giovedì 20 gennaio, per tre settimane porteranno a Imola, sotto i portici di piazza Matteotti e in altri luoghi della città, i volti e le storie di 50 persone provenienti da 19 diversi Paesi, per portare i temi della libertà e della giustizia nei luoghi della società civile. Cinquanta volti interpretati dall’illustratore Gianluca Costantini, diciannove paesi, storie troppo simili per essere diverse.
Oltre al ricercatore dell’università di Bologna, Patrick Zaki, si va da Sanaa Seif, regista egiziana condannata a un anno e mezzo di carcere a causa delle sue critiche al governo fino a Idil Eser, difensora dei diritti umani in Turchia accusata di terrorismo, sino ad Ahmadreza Djalali, a rischio di esecuzione in Iran per una falsa accusa di spionaggio. La mostra, organizzata dal Comune di Imola e da diverse realtà cittadine (Amnesty International, 6000 Sardine Imola, Libera, Anpi, Comitato Pace e Diritti, l’Università di Bologna, la libreria Il Mosaico, Coop Alleanza 3.0, sarà affiancata da un cartellone di iniziative in programma dal 21 gennaio all’8 febbraio, proprio mentre, in Egitto, ci sarà, il 1° febbraio, l’udienza del processo in cui si deciderà se Patrick Zaki, al momento nella sua casa in Egitto, verrà condannato o assolto. (p.b.)
Approfondimenti e l‘intervista a Riccardo Noury, portavoce dell’organizzazione Amnesty International.