Giulia Maroni, una castellana alla Dakar: «Era la mia prima volta, nel 2023 farò la gara vera»
Che sia fango, pietra, sabbia o asfalto, Giulia Maroni non finisce mai di stupire. La 35enne che abita nei dintorni di Castel Guelfo (ma originaria di Castel San Pietro) è tornata sabato dall’Arabia Saudita, dove per la prima volta è stata protagonista alla Dakar. Era la co-pilota, dunque il cosiddetto navigatore del 61enne pilota ligure Luciano Carcheri ed è riuscita a riportare a Gedda la sua vettura «classic» dopo 14 giorni di sfide al limite. Dall’1 gennaio una infilata di 12 tappe partendo e tornando nella capitale saudita alla fine di un anello di circa 8000 chilometri, dove la «Nissan Terrano» numero 759 è giunta stremata ma orgogliosa, dopo qualche noia tecnica che aveva fatto temere il peggio. «Abbiamo rotto l’idroguida e pure una turbina, ma abbiamo tagliato ugualmente il traguardo ed è stata la gioia più grande. Sono appena tornata a casa ma sto già pensando di tornarci. Magari partecipando alla gara vera e propria, non più alla edizione Classic riservata alle vetture storiche che sono state protagoniste nelle edizioni tra il 1980 e il 2000». (p.z.)
L’intevista su «sabato sera» in edicola.
Nella foto: la 35enne Giulia Maroni durante la recente Dakar Classic sulla storica «Nissan Terrano 1»