Coronavirus, record nuovi casi a Imola. Rossi (Ausl): “Omicron dilaga”. Da domani anticipo terze dosi a 120 giorni
Impennata di nuovi casi e balzo nella trasmissibilità con contagio prevalente nella contagio prevalente nella popolazione giovanile e in quella non vaccinata o vaccinata in modo incompleto. Questa frase contenuta nel bollettino odierno del direttore dell’Azienda usl Andrea Rossi sintetizza l’andamento dell’ultima settimana sul fronte della pandemia da Coronavirus nel circondario imolese, così come nel resto della regione.
La variante Omicron dilaga. La nota confortante è che il rischio di ricovero in ospedale è ridotto di 2/3 con l’Omicron rispetto a Delta, infatti il carico ospedaliero è solo “moderatamente incrementato”: i ricoveri ordinari sono 25 (+5 rispetto alla settimana scorsa) e in terapia intensiva 11 (+5).
E’ però aumentato il carico sul territorio per le persone da seguire sia con tamponi e tracciamento sia a domicilio: i casi attivi sono 2.073 nei dieci comuni dell”imolese (ben 809 i casi registrati oggi, recuperando anche la registrazione di positività refertate nei giorni scorsi), la scorsa settimana è stato fatto un numero di test diagnostici record circa 11.000. Da qui (e dal fatto che il tempo di incubazione di Omicron è sceso a circa 3 giorni) la necessità di modificare modalità di tracciamento e quarantene.
Il sistema su questi numeri va in tilt, la velocità del virus di diffondersi supera di gran lunga quella di rincorrerlo. Anche perché spostare personale al tracciamento e ai tamponi può richiedere scelte drastiche: “Un ulteriore aumento dei ricoveri Covid e la pressione sui servizi territoriali (richieste di test, tracciamento, Usca, ecc.) potrebbe rendere necessario il differimento di attività no Covid, si cercherà per quanto possibile di evitare effetti negativi su patologie tempo-dipendenti” è costretto ad ammettere Rossi.
Primo ufficio a ridurre i servizi per andare in soccorso al tracciamento è stato l’Urp (chiuso dalla scorsa settimana), ora tocca ai Cup aziendali: il Cup dell”ospedale nuovo a Imola sarà chiuso il sabato (in via definitiva), mentre lo Sportello della Casa della Salute di Medicina sarà chiuso il mercoledì e il sabato e quello della Casa della Salute Vallata a Borgo Tossignano rimarrà chiuso il sabato (fino a nuova comunicazione).
“L’architrave principale della strategia contro il virus rimane la vaccinazione” dice Rossi. Omicron, però, si è dimostrato in grado di “bucare” le due dosi trascorsi appena 120 giorni, invece l’efficacia delle tre dosi (o booster) è stimabile fra il 55% e l’80% mentre la protezione sale al 94% contro i casi gravi.
Così, avanti con l’anticipo del booster che scende da 150 a 120 giorni dai 16 anni un su come indicato dal ministero della Salute. A partire da domani, mercoledì 5 gennaio, in Emilia Romagna chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 4 mesi potrà prenotare la somministrazione della terza dose di vaccino. Per il richiamo saranno sempre utilizzati i soli vaccini a m-RNA, cioè Comirnaty di Pfizer/BioNTech o Spikevax di Moderna. Per le prenotazioni i canali sono i soliti: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP.
Oggi la struttura commissariale ha consegnato all’Emilia Romagna anche le prime 840 confezioni del farmaco antivirale Molnupiravir, corrispondenti ad altrettanti trattamenti. Si tratta del farmaco che inibisce la replicazione del virus SARS-CoV-2, ancora in fase di studio ma già utilizzabile nei pazienti (adulti) a domicilio a rischio di evoluzione verso forme gravi. Di queste, 500 confezioni sono state immediatamente distribuite alle aziende sanitarie, le altre 340 rimarranno a disposizione per ricostituire le scorte visto che, per ora, non è stata stabilita la data di consegna di ulteriori quantità.
A Imola arriveranno 10 confezioni. Pochine ma va ricordato che le indicazioni dell’Aifa al momento prevedono come categorie di pazienti: soggetti con tumori solidi o del sangue in fase attiva, insufficienza renale cronica (esclusi pazienti in dialisi), broncopneumopatia severa, immunodeficienza primaria o acquisita, obesità, malattia cardiovascolare grave (scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia), diabete mellito non compensato.
Ogni capsula di Lagevrio® (questo il nome commerciale del medicinale prodotto dalla società Merck Sharp & Dohme) contiene 200 grammi di molnupiravir, un profarmaco che una volta all’interno dell’organismo provoca un accumulo di errori nel genoma del virus fino a impedirgli di replicarsi, si legge nella nota della Regione. Deve essere somministrato il prima possibile, dopo la conferma di diagnosi, al massimo entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. (l.a.)
Nella foto Andrea Rossi