Capodanno senza discoteche, dalla Regione 500 mila euro di ristori immediati
Capodanno senza discoteche, chiuse dal decreto Festività dal 25 dicembre al 31 gennaio per contenere l’impennata di contagi da Covid-19, sono il comparto che in assoluto sta pagando il prezzo più alto da inizio pandemia, una realtà che in Italia riguarda circa 3.500 aziende e 200 mila lavoratori. Una situazione grave che rischia di far saltare l’industria del divertimento dell’Emilia Romagna.
Ieri 30 dicembre il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, hanno incontrato il presidente del Silb-Fipe Emilia Romagna, Gianni Indino, alla presenza di una delegazione di gestori di discoteche. «Occorrono ristori immediati – hanno affermato Bonaccini e Corsini, dopo l’incontro -. Dopo il primo bando da tre milioni di euro, metteremo sul piatto, a inizio anno, un nuovo bando da 500 mila euro ed entro la primavera lavoreremo per attivare un terzo bando dedicato esclusivamente alle discoteche. Ma non basta, perché dobbiamo difendere lavoratori e famiglie, accompagnandoli fino alla ripartenza, per non lasciare indietro nessuno. Chiederemo quindi al Governo di aprire un tavolo di confronto urgente, con l’obiettivo di far attivare risorse straordinarie per il settore».
Proprio nei giorni scorsi il governatore Bonaccini aveva manifestato la sua perplessità sul provvedimento riguardante discoteche e sale da ballo «perché – ha commentato – temo il proliferare, come è stato quest’estate, di feste private incontrollabili». (lo.mi.)
Foto d’archivio