Marocchi Srl, 200 anni di storia e passione
Il 2021 è un anno importante per l’azienda Marocchi di Casalfiumanese, che ha raggiunto il traguardo dei 200 anni di attività.
Nel 1821, infatti, inizia ufficialmente la storia professionale della famiglia Marocchi. Inizia dalle mani esperte di Domenico Marocchi che, nella bottega artigiana di via Montanara 35 del piccolo comune nella vallata del Santerno, lavora il ferro maneggiando incudine, martello, morsa e lima con grande abilità. Domenico è il maniscalco del paese che sapeva anche fare il fabbro. Era conosciuto in tutto il territorio bolognese per la sua abilità.
Strumenti e capacità che sono poi passati nelle mani del figlio Domenico, detto «Rossini», stesso nome, stessa passione e un nomignolo per l’usanza d’intonare «arie rossiniane» durante la battitura del cerchio ancora rovente. Entrambi ferravano i cavalli e forgiavano il ferro per modellare i cerchi per le ruote dei carri. Poi, dal 1920 circa, iniziarono a temprare il metallo per costruire attrezzi per il settore agricolo, come vomeri e zappe per gli estirpatori, in seguito, i cancelli bollettati, la carpenteria e, dagli anni Settanta, un impegno più costante nei lavori per il settore edile.
Da Domenico il testimone passò al figlio Giovanni, detto «Giannetto», il papà di Franco, che oggi dirige l’azienda. Gli anni di attività di Giovanni scandiscono un importante cambiamento rispetto all’attività dei nonni. Al lavoro puramente manuale si aggiungono delle macchine che permettono di costruire anche carri, frangi-zolle e macchine che tagliano in piccoli pezzi le patate.
Poi arrivano gli anni del boom edilizio. Nel 1976 Franco decide di entrare nell’azienda di famiglia e, inizialmente, si occupa principalmente del montaggio degli infissi nei cantieri, ma anche della produzione in officina e della consegna dei materiali. Partecipa attivamente anche al rifacimento nel 1979 della torre dell’autodromo di Imola, lavorando ininterrottamente per realizzare scale, infissi e tutte le parti in ferro.
In seguito, Franco si occupa sempre di più della supervisione nei cantieri. Il mondo delle attività produttive stava mutando. Si lavoravano infissi e, negli anni Novanta, l’azienda comincia ad occuparsi anche di mobili espositori per la ceramica. Diventa l’occasione per passare da una produzione singola ad una produzione in serie e, successivamente, ad una progettazione e costruzione per un lavoro «chiavi in ma-no».
Il logo Marocchi trova dunque spazio nelle fiere di settore specializzate in ambito nazionale ed internazionale. La prima partecipazione oltreconfine è nel 1997 alla Fiera Bau a Monaco, il Salone più importante del settore della costruzione in Europa, che ha aperto un mercato in tutto il mondo. Da un commercio prettamente locale prima, e regionale poi, ad un fatturato che oggi si sviluppa al 70% all’estero, in particolare in Francia, Germania, Israele e Stati Uniti.
Dai cavalli alla tecnologia multimediale, dall’incudine alle postazioni computerizzate. In questi 200 anni il lavoro e la tecnica sono cambiati, ma non la passione, l’accuratezza dei particolari, l’elevata qualità e l’attenzione per il cliente.
Due secoli sono tanti, raccontano la storia, la vita di quattro generazioni. Oggi, accanto a Franco, c’è la nipote Michela Cenni e, a breve, anche la figlia Valentina. La storia continua in famiglia. «In questi 200 anni tante sono le persone che si sono avvicendate, contribuendo a creare, passo dopo passo, la nostra azienda partecipando con professionalità, serietà e competenza, all’espansione del gruppo. Ad ognuno di loro va il nostro ringraziamento» conclude Franco Marocchi.
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Nella foto: Franco Marocchi con la figlia Valentina (a sinistra) e la nipote Michela Cenni