Investì e uccise un 24enne a Imola, pena ridotta in appello per Vincenzo Iorio
Colpo di scena nel processo contro Vincenzo Iorio, accusato di aver investito e ucciso con la propria Jeep, il 5 gennaio 2020 in via Mameli Imola, il 24enne Mohamed Amine El Fatine. Davanti alla Corte di assise di appello di Bologna è stato infatti accolto un concordato tra la Procura generale e la difesa, una sorta di patteggiamento nel processo di secondo grado, con il quale la difesa rinuncia a parte dei motivi d’appello a fronte della riqualificazione dei fatti: la pena è passata così da otto anni e due mesi a sei anni e due mesi, e il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale.
La posizione di Iorio è stata quindi fortemente ridimensionata rispetto a quella iniziale, quando la Procura aveva contestato all’imputato, difeso dall”avvocato Luca Sebastiani, le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, cadute in primo grado dove il Gup aveva riconosciuto le attenuanti generiche e la provocazione, cioè l”aver agito in uno stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui. Secondo quanto emerso dalle indagini l”imputato aveva investito il giovane dopo che nei giorni precedenti i due avevano litigato perché l’uomo accusava la vittima di aver rubato il cellulare del figlio 17enne. (r.cr.)