Imola piange la scomparsa del massaggiatore storico della Virtus Sergio Piattesi
Sergio Piattesi è scomparso stanotte. Era ricoverato in ospedale da qualche giorno, ma non ce l’ha fatta. Classe 1936, è stato una colonna dello sport imolese. Uno di quei pilastri di roccia granitica, senza tanti riflettori puntati addosso, ma senza i quali tutto l’edificio crollerebbe. Il suo grande amore è stato il tamburello, che era diventato una questione di famiglia, dove tutti i Piattesi erano coinvolti, portando la squadra fino ai massimi livelli italiani, o comunque molto vicino. Infermiere di professione, ben presto si era dedicato ai muscoli degli altri, massaggiando e curando ogni tipo di infortunio, prima nell’Imolese Calcio (a proposito, era tifoso del Toro), poi nel basket. Ecco, la pallacanestro è stato il suo secondo grande amore, anche grazie al figlio Fulvio, stella dei canestri imolesi nei primi anni Ottanta. Per Sergio, Fulvio era uno come gli altri, ma sotto sotto ne andava assai orgoglioso. Iniziò nella Virtus e ci rimase per tanti anni, ma per lui la Virtus era incarnata dal presidente Brusa e così pian piano se ne distaccò, pur restando negli anni di presidenza di Bandini e Mainetti. Alla fine passò all’Andrea Costa, dal 1993 al 1998 e tornò in giallonero per gli ultimi anni di carriera. Mai una parola fuori posto, era benvoluto da tutti. Ciao Sergione. (p.z.)
Nella foto: Sergio Piattesi mentre si dedica a muscoli e gambe degli atleti; il massaggiatore, primo da sinistra, in una foto storica della Virtus Imola
Gentilissimi Fulvio,
E tutta la vostra famiglia; sono Bernardi Gian Luca e ho lavorato come Maestro all’Asbid Bocciofila Tennis, dove il carissimo Sergio veniva sempre.
Vi porgo le mie piu’ sentite condoglienze, per la mancanza, di Sergio, uomo straordinariamente retto, di alti valori, buono e assolutamente molto altro.
La sicura e certa speranza della risurrezione vi sia di sollievo e conforto in questo momento particolare.
“Inoltre ho in Dio la speranza… Che ci sara’ una risuddezione”(Atti 24:15).
Con tutto il mio cuore, la mia vicinanza, la mia premura e profondo rispetto,
Bernardi Gian Luca
Buon pomerigio,
sono Fulvio Piattesi, volevo ringraziare tutti coloro che erano presenti al funerale di mio padre dimostrandogli un grandissimo affetto e i giornalisti che hanno scritto di babbo rispecchiandone totalmente la persona.