Meno olive da spremere, ma olio più buono nel 2021
Quest’anno gelate primaverili e caldo estivo molto prolungato hanno determinato un calo importante delle quantità anche delle olive, a fronte di una qualità dei frutti e del prodotto finito che è ottima per rese medio-alte. «In Emilia Romagna – precisa Sabrina Paolizzi, tecnico dell’Arpo, l’Associazione regionale tra i produttori olivicoli dell’Emilia Romagna – si stima che la produzione di olio nel 2021 segni un meno 50 per cento rispetto al 2020».
E nel circondario imolese? «Assistiamo a una produzione a macchia di leopardo – precisa Valter Marcolini, presidente del Frantoio Valsanterno a Imola – con zone che hanno registrato cali importanti, e altre zone che, invece, hanno confermato le quantità dell’anno precedente. In molti casi la presenza di un impianto d’irrigazione ha fatto la differenza, garantendo il nomale sviluppo del frutto, anche con una stagione calda e siccitosa. La minore produzione e il minor carico di frutti per gli olivi hanno avuto un effetto positivo sull’aspetto organolettico, da questo punto di vista ci aspettiamo che gli aromi e i sapori dell’olio del 2021 siano migliori di quello dell’anno passato». (r.cr.)
Le voci degli olivicoltori sul «sabato sera» del 28 ottobre
Nella foto (Agrivar): raccolta delle olive