Dalle stanze di palazzo Tozzoni al mondo, in viaggio con le fotografie storiche
Imola al centro della fotografia storica grazie al patrimonio appartenente al Fondo ritrovato a palazzo Tozzoni. Una mostra, un convegno e diverse iniziative collaterali ruoteranno, nei mesi di ottobre e novembre, attorno alla raccolta eterogenea che rispecchia la vita e gli interessi della famiglia Tozzoni-Torrigiani, in particolar modo del conte Francesco Giuseppe Tozzoni (ufficiale della Regia Marina e personaggio di rilievo della corte Sabauda), e che racconta epoche e storie.
Venerdì 1 ottobre, nella casa museo imolese di via Garibaldi 18 si terrà il convegno «Fotografia storica a Imola e in Romagna. Appunti sul patrimonio fotografico in alcune Istituzioni pubbliche romagnole»: una giornata di studi (dalle ore 9 alle 17) in cui si presenta anche il patrimonio fotografico storico finora inedito del Fondo Tozzoni, allargando lo sguardo ad alcune realtà romagnole istituzionali che conservano fotografie storiche come la stessa biblioteca di Imola e quelle di Cesena, Forlì, Rimini, Ravenna. Sempre venerdì 1 ottobre apre l’esposizione «Dalle stanze del palazzo al mondo. Vita quotidiana e vita pubblica attraverso le fotografie della famiglia Tozzoni», con trentasei gigantografie delle fotografie storiche del Fondo Tozzoni, allestita sia nel portico del cortile che al piano nobile di palazzo Tozzoni (dall’1 ottobre al 14 novembre; visitabile il venerdì pomeriggio ore 15-19, il sabato e la domenica ore 10-13 e 15-19, ingresso 4 euro).
Tutto il progetto nasce in seguito al lavoro di ricerca sulla raccolta fotografica del palazzo abitato dalla famiglia dei conti Tozzoni dalla fine del secondo Quattrocento fino al 1978, quando è passato dall’ultimo degli eredi al Comune di Imola. Il Fondo Tozzoni consta di oltre tremila fotografie storiche, tra positivi e negativi su vetro e pellicola, trovate nei bauli e nelle stanze della casa museo, poi restaurate e digitalizzate. E che ora si presentano al mondo. (r.c.)
L’assessore alla Cultura di Imola, Giacomo Gambi, davanti a una gigantografia all’ingresso di palazzo Tozzoni (foto Isolapress)