Crisi afghana, il Circondario coordina la rete di accoglienza dei profughi, a chi rivolgersi per dare la propria disponibilità
Dopo avere annunciato nei giorni scorsi di «non voler restare indifferente alla tragedia umanitaria che si sta consumando in Afghanistan», la Conferenza dei sindaci del Circondario imolese ha avviato le prime procedure formali per l’attivazione concreta di progetti di accoglienza. Ieri, il presidente del Circondario imolese, Marco Panieri, ha inviato una lettera al ministero degli Interni e all’Anci, comunicando la volontà di mettere a disposizione i posti previsti dal progetto «Sai ordinari», interamente finanziato dal ministero dell’Interno, per ospitare richiedenti e titolari di protezione internazionale. Tale progetto prevede anche l’accoglienza per nuclei familiari (monogenitoriali madre-figlio).
«Come sindaci – spiegano il presidente del Circondario, Marco Panieri, e la sindaca di Casalfiumanese, Beatrice Poli, che ha la delega a Pari opportunità e Immigrazione – stiamo raccogliendo diverse segnalazioni spontanee di dichiarazione all’accoglienza anche da parte di cittadini residenti nei comuni del circondario. Si tratta di risorse preziose, che verranno a breve messe a sistema. Anche il comitato Pace e Diritti e le associazioni Perledonne e Trama di terre si sono messe a disposizione, nella rete si sostegno e accoglienza che si sta strutturando».
I cittadini e le realtà che intendono esprimere la propria disponibilità all’accoglienza dei cittadini afghani possono contattare il servizio Programmazione socio-sanitaria del Circondario imolese, scrivendo a usep@nuovocircondarioimolese.it. (lo.mi.)
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