Le antenne di Medicina faranno conoscere i segreti dell’Universo
Era il 2017 quando il team di tecnici della stazione radioastronomica di Medicina, guidati dall’ingegner Jader Monari, mise piede per la prima volta in Australia per testare e mettere a punto i prototipi dei sistemi riceventi che sarebbero andati a costituire il più grande radiotelescopio mai costruito dall’uomo, la più grande struttura scientifica del pianeta.
Un sogno che finalmente diventa realtà ora che l’Osservatorio Ska ha dato il via libera ufficiale alla costruzione delle due array di radiotelescopi in Australia, per l’appunto, e in Sudafrica. Ma andiamo con ordine. Ska (acronimo di Square kilometre array) è un progetto internazionale che si prefigge di costruire una struttura, mai realizzata prima, di radiotelescopi a bassa frequenza (Ska low) in Australia e ad alta frequenza (Ska mid) in Sudafrica, in grado di elaborare, ad una velocità mai raggiunta fino ad ora, la miriade di informazioni che raccoglieranno ascoltando l’universo, mettendo poi tutto questo sapere a disposizione della scienza mondiale.
L’Osservatorio Ska (Skao), nato ufficialmente come organizzazione intergovernativa a gennaio scorso, comprende 20 Paesi, tra cui l’Italia, che hanno compreso l’utilità e la fattibilità del progetto tanto da dare il via ufficiale ai lavori mettendo a disposizione due miliardi di euro per il periodo 2021–2030.
Approfondimenti su «sabato sera» del 5 agosto.