Violenta e perseguita la compagna, in manette 32enne di Imola
Un 32enne residente a Imola è finito in manette con l’accusa di violenza sessuale ed atti persecutori nei confronti della propria compagna. L’episodio è avvenuto ieri, quando gli agenti hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bologna.
Provvedimento scaturito dalla denuncia presentata dalla donna nel maggio scorso dopo essersi presentata all’ospedale Maggiore riferendo di aver subito una violenza sessuale dall’uomo, a casa di quest’ultimo. La vittima raccontava di avere intrapreso una relazione con il 32enne da inizio anno, ma che non aveva consumato con lui alcun rapporto sessuale, in quanto la propria religione le imponeva di arrivare illibata al matrimonio. Dinnanzi al rifiuto, l’uomo aveva così iniziato a minacciarla di mostrare alla famiglia della ragazza alcune foto che la ritraevano unitamente ad un altro uomo, le quali l’avrebbero messa in serie difficoltà nei confronti dei familiari. La ragazza, spaventata dalle minacce dell’uomo, non riusciva a chiudere la propria relazione sentimentale e veniva costretta a consumare, anche con la forza, un rapporto sessuale.
Atteggiamenti persecutori che sono andati avanti per settimane, tanto che l’11 giugno il 32enne è stato arrestato in flagranza vicino all’abitazione della ragazza. Successivamente all’udienza di convalida gli veniva applicata la misura degli arresti domiciliari. Nonostante ciò, alla giovane continuavano a giungere messaggi di minaccia da fonti sconosciute, e la casa di suoi parenti veniva colpita da raffiche di colpi d’arma fuoco nella notte fra il 17 ed il 18 luglio.
Dalle indagini, culminate con una perquisizione domiciliare, personale ed informatica, il 23 luglio gli agenti hanno scoperto che l’uomo, nonostante gli arresti domiciliari, proseguiva nelle sue condotte persecutorie tramite l’utilizzo di un profilo social, nonché di un ulteriore telefono cellulare rinvenuto occultato all’interno della sua stanza ed intrattenendo telefonate con più soggetti, così contravvenendo alle prescrizioni impostegli dalla misura cautelare cui era sottoposto. Per questo motivo la Procura ha chiesto ed ottenuto un aggravamento della misura cautelare, ovvero il trasferimento in carcere avvenuto nella giornata di ieri. L’uomo, tra l’altro, non era nuovo a questo genere di comportamenti, visto che nel settembre 2020 si era reso responsabile di atti persecutori, minacce e violenza sessuale nei confronti della donna che frequentava in quel periodo. (r.cr.)
Foto d’archivio