Il Consorzio Bonifica della Romagna occidentale accantona 1,8 milioni per i futuri investimenti
Il Consorzio di Bonifica della Romagna occidentale ha chiuso il 2020 con un fattutato di 18,3 milioni di euro e accantonamenti per 1,8 milioni. «Il ruolo degli accantonamenti – sottolinea l’ente – è importantissimo, in quanto costituiscono una disponibilità per futuri investimenti in manutenzione straordinaria delle opere e ammodernamenti degli impianti, che sempre più si rendono necessari con il passare degli anni».
Nel 2020 le attività sono proseguite senza soste «per garantire appieno lo svolgimento della funzione a beneficio dei consorziati, la sicurezza idraulica del territorio, la fornitura dell’acqua irrigua per l’agricoltura. Senza tralasciare la fondamentale attività di progettazione delle opere atte ad ampliare la rete irrigua e a ridurre il rischio idraulico nel territorio e la successiva direzione lavori durante la loro esecuzione».
Il Consorzio «cercherà di cogliere anche le opportunità che scaturiranno dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – aggiunge il presidente, Antonio Vincenzi – per attingere le risorse necessarie per realizzare i progetti indispensabili nell’interesse del territorio e di tutti i consorziati». La Bonifica della Romagna Occidentale opera in un comprensorio di oltre 2.000 km quadrati (con una rete canali di 962 km), tra i fiumi Sillaro a ovest, Lamone a est, Reno a nord e il crinale appenninico tosco-romagnolo a sud. Comprende 35 Comuni, tra cui Imola.
Nella foto: un tratto del Canale emiliano romagnolo