Covid, l’Ausl di Imola fa il bilancio dei contagi nelle scuole del circondario
L’esperienza di tracciamento attuata dall’Ausl di Imola nelle scuole imolesi in piena pandemia… fa scuola. Sul numero di aprile-maggio del magazine Pediatria, pubblicato dalla Società italiana di pediatria (Sip), infatti, si parla proprio di quanto accaduto nel 2020-21 nelle scuole di ogni ordine e grado del circondario imolese.
I numeri
“Nel periodo di osservazione dal 14 settembre 2020 al 10 marzo 2021 – si legge nell’articolo – è stato eseguito il contact-tracing in 1.802 casi positivi delle 154 scuole del territorio dell’Ausl di Imola, 1.517 alunni (84%) e 285 operatori scolastici (16%) e sono stati evidenziati 181 focolai, prevalenti nelle primarie e secondarie. Si è predisposta la chiusura della scuola solo eccezionalmente in 3 plessi su 154 (una materna, una primaria, una secondaria di primo grado) e in un doposcuola, quando la numerosità o la distribuzione dei focolai (un caso indice più almeno un caso secondario) sono state tali da far sospettare una circolazione “sottotraccia” del contagio (ad esempio numerosi docenti sintomatici operanti in diverse classi). La percentuale del personale scolastico positivo, rispetto al totale dei casi positivi, è nettamente più alta nei nidi e nelle scuole materne (42%), con una riduzione progressiva fino alle scuole secondarie di secondo grado, dove costituisce solo l’8%”.
Le origini dei contagi
“L’origine del contagio è prevalentemente familiare tra gli alunni, mentre tra il personale prevalgono i casi secondari originati nella scuola. Gli alunni sono risultati sintomatici nel 44% dei casi, mentre gli adulti (docenti e personale Ata) sono risultati sintomatici nel 75% dei casi, in genere con sintomi più gravi e specifici”.
La variante inglese
“Analizzando l’andamento dell’epidemia da settembre 2020 a marzo 2021, si evidenzia un picco di positività, soprattutto tra gli alunni, nel febbraio 2021, verosimilmente dovuto alla circolazione della variante inglese, riscontrata in alcuni focolai scolastici del nostro territorio. Da gennaio 2021 infatti lo studio genomico di tamponi, scelti in modo casuale dai focolai più numerosi, ha dimostrato un’alta circolazione di questa variante. Anche la percentuale dei sintomatici è aumentata nel mese di febbraio 2021, rispetto a novembre 2020 (55% contro il 41%)”.
Conclusioni
“Siamo convinti – conclude l’Ausl di Imola nell’articolo – che la scuola sia una priorità per il futuro dei giovani e la frequenza scolastica in presenza sia fondamentale per il loro benessere psicologico, ma riteniamo auspicabile implementare le misure di protezione, soprattutto in periodi di elevata circolazione di varianti virali con maggior capacità diffusiva e responsabili di casi più gravi rispetto al virus originario e nelle situazioni di maggior rischio, quali nidi e materne (bambini senza mascherina e contatti stretti), mensa, pre e post-scuola, mezzi di trasporto, attività ricreative e sportive, ecc., al fine di garantire ai nostri bambini una scuola in sicurezza”.