Nuovi poveri e solidarietà, le due facce della crisi
Fra le conseguenza della pandemia c’è sicuramente l’aumento dei poveri, una categoria sociale, vero, ma soprattutto persone in carne e ossa che si ritrovano a dover fare i conti con problemi causati dalle difficoltà economiche che ci aspettano. La tenuta sociale del territorio locale e regionale è sempre stata una stella polare dell’azione di istituzioni, forze economiche e sociali.
L’Asp (Azienda servizi alla persona) del circondario imolese è nata nel 2008. Da allora il quadro di riferimento è stato abbastanza stabile, seppure caratterizzato da una crisi economica importante anche in un territorio tutto sommato forte come il nostro.
Diversi, comunque, gli indicatori attraverso cui è possibile leggere e interpretare le ripercussioni economiche e sociali dell’emergenza sanitaria a Imola e nel circondario. Uno fra questi, ad esempio, è sicuramente l’attività dell’associazione No sprechi, l’emporio solidale di via Lambertini che raggruppa nove realtà del territorio (Anteas, Acli, Bof, Caritas, Comunità missionaria di Villaregia, Croce rossa, San Vincenzo de’ Paoli, Fondazione Santa Caterina e Tra- ma di terre) con l’obiettivo di aiutare le persone in difficoltà a far fronte alle necessità primarie. (r.cr.)
Su «sabato sera» del 20 maggio intervista alla presidente dell’Asp Stefania Dazzani ed al presidente dell’associazione No Sprechi, Alfonso Bottiglieri