Coronavirus, solo 8 nuovi casi a Imola. L’Ausl oggi chiude il reparto Ecu e domani la tenda del pre-triage esterno
Numeri da virus in ritirata nel circondario imolese, tanto che oggi l’Azienda usl annuncia la chiusura dopo otto mesi anche del reparto Ecu dell’ospedale di Imola, quello dedicato alla ventilazione non invasiva dei pazienti Covid.
Sono solo 8 i nuovi positivi oggi, su quasi 600 tamponi tra molecolari e antigenici rapidi refertati dall’Ausl di Imola. I guariti sono 26, quindi i casi attivi scendono a 223. Dei nuovi casi, 4 sono asintomatici, 3 individuati tramite tracciamento; 3 hanno meno di 14 anni, 1 è nella fascia 15-24 anni, 3 in quella 45-64 anni e 1 ha più di 65 anni. Da giorni non si registrano altri decessi e i ricoveri, quindi i casi gravi, continuano a calare nettamente: sono solo 3 le persone ricoverati nel reparto internistico del Santa Maria della Scaletta, rimangono 8 quelli in terapia intensiva (2 a Imola). “Nelle ultime 24 ore non ci sono state segnalazioni all”Usca per sintomi da sospetto Covid” annunciano dall’Ausl.
In tutto questo sta giocando indubbiamente l’effetto delle vaccinazioni che proseguono a pieno ritmo: 1099 quelle eseguite ieri, per un totale oramai di 38.269 prime dosi e 21.591 seconde dosi somministrate dall’Azienda sanitaria imolese.
Situazione analoga nel resto dell’Emilia Romagna dove continua il calo di contagi e ricoveri per Covid: i nuovi positivi di oggi sono 464 su circa 21.700 tamponi; l’età media è di 36 anni, 163 sono asintomatici, 127 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 280 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. In terapia intensiva ci sono 137 pazienti (-8) e nei reparti Covid 887 (-50). Altre sei le vittime, età media 85 anni. I guariti sono 762, i casi attivi, cioè i malati o positivi, scendono a 21.707.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena in testa con 108 nuovi casi, poi Bologna con 94 (più 8 del circondario imolese), a seguire Parma (61), Reggio Emilia e Rimini (entrambe con 53 casi); Ravenna e Cesena (21 casi ognuna), Forlì (17), Piacenza (16), Ferrara (12).
A Imola, con l’ultima dimissione del pomeriggio, oggi è stato chiuso l’l’Emergency care unit dell”ospedale e, con la fine dei lavori in Pronto soccorso, da domani sarà tolta anche la tenda del pre-triage, divenuta un simbolo del “fronte pandemico ospedaliero”. Ora sono previsti percorsi dedicati interni per accedere al Pronto soccorso in caso di Covid o sospetta infezione. Oltre 8000 persone sono state sottoposte al pre-triage nella tenda durante la seconda e terza ondata, ma la sua apertura risale al 3 marzo 2020, all’inizio della prima. “Siamo stati i secondi in Regione, dopo Piacenza, ad aprire la tenda” ricorda Rodolfo Ferrari, direttore di Pronto soccorso e Medicina di urgenza e, in questi mesi, dell’Emergency care unit.
“L’Emergency care unit è stata un atto di coraggio, responsabilità, impegno e competenza, per colmare quel territorio di mezzo tra la terapia intensiva e il reparto Covid internistici”, spiega, da un lato per chi era colpito dalla forma più critica del CoViD-19, “ma a cui si poteva evitare terapia intensiva, intubazione o tracheostomia” e dall’altra parte per accogliere “chi proveniva dalla terapia intensiva ma non era ancora pronto per un reparto per acuti non intensivo”. 128 i pazienti accolti, con età media di 63 anni (il più anziano è stato un 92enne il più giovane un 40enne), con degenza media di 10 giorni e un tasso di decessi del 9% circa (inclusi i casi accolti per cure palliative).
Con la chiusura dell’Ecu parte la fase dei lavori per la creazione di 2 posti letti per isolamento nell’area di Osservazione breve intensiva, che resterà quindi chiusa nel mese di giugno per poi riaprire gradualmente da luglio. Nel corso della prossima settimana sarà invece smontata la tensostruttura, così sarà nuovamente operativo l’eliporto di via Belpoggio. (r.cr.)
Nella foto i sanitari dell”Azienda sanitaria imolese salutano la chiusura dell”Ecu e l”addio alla tenda del pre-triage esterno, simbolo dei momenti più difficili della pandemia