Erba medica, allo studio la capacità della pianta di catturare carbonio nel suolo e di mitigare i cambiamenti climatici
L’erba medica, regina delle foraggere, è al centro del progetto Medi-C-A-Rbonio, che vede coinvolte una quarantina di aziende associate ad Aife, l’Associazione italiana foraggi essiccati, e la collaborazione del Centro ricerche produzioni animali (Crpa) di Reggio Emilia. «Attraverso questo progetto – spiega Maria Teresa Pacchioli del Crpa – intendiamo valutare il contributo delle foraggere poliennali al sequestro di carbonio nel suolo (in pratica, la capacità di questa coltura di catturare e stoccare a lungo termine nel terreno l’anidride carbonica, il principale responsabile del cambiamento climatico, Ndr) e raccogliere gli elementi di sostenibilità, documentandoli anche a supporto di una certificazione ecologica». Nel 2020, in base ai dati Istat, solo nella provincia di Bologna la superficie coltivata è stata di 39 mila ettari, con una produzione totale di oltre 1 milione e mezzo di tonnellate.
Ulteriori approfondimenti e le interviste a produttori di Mordano, Medicina e Castel San Pietro sul «sabato sera» del 13 maggio
Nella foto: il produttore di erba medica Eugenio Menichetti di Castel San Pietro