Ecco il progetto «Aemilia» per i viaggiatori che vogliono esplorare la «spina dorsale della regione»
Da 2.200 anni è uno dei tratti distintivi di un’intera regione. Non solo via di comunicazione, ma imprescindibile punto di riferimento per tutti i cittadini dell’Emilia Romagna, da Rimini fino a Piacenza, dalla costa adriatica fin quasi al confine con la Lombardia. Parliamo della via Emilia, l’antica strada romana che fu fatta costruire, nel 187 a.C., dal console Marco Emilio Lepido, dal quale prese il nome, per poi trasmetterlo parecchi secoli dopo alla regione che taglia praticamente in due.
Proprio la via Emilia è il perno del progetto «Aemilia», una via lunga 2.200 anni, ideato dai consoli del Touring Club dell’Emilia Romagna per aiutare i viaggiatori ad esplorare tutto quello che di bello ruota intorno alla «spina dorsale della regione», per dirla con le parole di Fabrizia Fiumi, console del Touring di Imola. La stessa Fiumi ha partecipato insieme ai colleghi alla redazione dei contenuti del progetto, che si articola in sei tappe: la prima da Rimini a Forlì, la seconda, comprendente anche la parte imolese, da Forlì ai resti della città romana di Claterna, mentre la terza è tutta incentrata sulla città di Bologna. (mi.ta.)
Approfondimenti su «sabato sera» del 29 aprile.
Nella foto: la seconda mappa da Forlì a Claterna