Lupi avvistati in pianura, il consigliere metropolitano Persiano: «Non sono pericolosi per l’uomo»
Non solo Medicina. Nei giorni scorsi il sindaco di Calderara di Reno, Giampiero Falzone, ha reso noto l’avvistamento di alcuni lupi a Longara, ripresi da siti e giornali, talvolta utilizzando a corredo foto degli avvistamenti avvenuti a Medicina.
Al di là di questo, non sono mancati commenti di chi chiedeva di «allontanare questi esemplari riportandoli in Appennino». Da qui la necessità di fare chiarezza con la dichiarazione del consigliere metropolitano Raffaele Persiano, delegato a Polizia locale e Coordinamento metropolitano politiche per la sicurezza.
«È già accaduto (e accadrà ancora) che alcuni esemplari possano essere avvistati nei pressi di abitazioni e/o borghi, soprattutto nelle ore serali e notturne, come avviene per altri animali selvatici (ad esempio volpi, istrici, tassi), ma il fatto non deve allarmare eccessivamente – dice Persiano -. Trattasi di soggetti, per nulla confidenti, che perlustrano ampie zone e spesso sono alla ricerca e/o all’inseguimento di ungulati (anch’essi in diffusione) o animali d’aia isolati, ma non sono pericolosi per l’uomo, tendendo a rifuggirlo prontamente. Il lupo non attacca l’uomo, lo evita percependolo come un predatore. Mi sento quindi di aggiungere alle considerazioni ragionevoli del sindaco di Calderara la mia rassicurazione. Il corpo di polizia locale della Città metropolitana continuerà ad assicurare una vigilanza mirata e un presidio delle zone interessate, raccogliendo segnalazioni e ove possibile, seguendo gli spostamenti».
Come detto, in questi mesi i lupi sono stati avvistati anche nelle campagne di Medicina. Tra gli scatti più belli, quelli del fotografo medicinese e membro dell’Afni (associazione fotografi naturalisti italiani), Paolo Maresca. Anche Maresca, divulgando le sue foto, aveva tenuto a precisare che «è importante che passi il messaggio che il lupo è un regalo che la natura ci offre e non un pericolo». (gi.gi.)
Nella foto: il lupo fotografato nelle campagne di Medicina lo scorso febbraio (foto concessa da Paolo Maresca)
Gentilissimo Costa,
sarebbe opportuno chiedersi come mai il lupo, ma anche cervi, cinghiali, istrici, ed altri animali selvatici, tipici delle nostre montagne, scendono in pianura: forse dopo avrebbe modo di capire che i problemi li abbiamo creati noi a loro!
Purtroppo siamo solo all’inizio se continuiamo a togliere territorio agli animali selvatici: il problema sta diventando planetario, anche grazie al cambio di clima….e la causa non è certo imputabile a loro!
sono il primo a dire che il lupo deve essere una risorsa, ma in cima a un monte, in città, vuol solo dire che, manca poco a una disgrazia, che sia poi per caso o no, questo non è dato a sapere, ma purtroppo la sua vicinanza alle case e alla vita quotidiana, non è positivo, ne per lui, ne per noi cittadini, poi come fa a dire questo signore che non è pericoloso per l’uomo? per ora non si è dimostrato pericoloso per l’uomo, ma in compenso asini, pecore capre cani galline anatre ecc ecc
E che vantaggio abbiamo per l’uomo? danni, e sono tanti non certo pochi prevenzione? poi prevenire quanto vuoi, ma di certo nella bassa non pensi a dover difenderti da attacchi di lupi, puoi pensare ad altri animali, ma non certo a quelli.
Dovrebbero semplicemente rimettere una zona, come limite invalicabile, come era la famosa linea rossa (autostrada) se superata, che sia quel che sia, cattura e spostamento, o eradicazione.