Coronavirus muore un uomo di 63 anni a Imola. Bonaccini a Castel San Pietro: “Priorità agli anziani, ma servono i vaccini”
Si confermano i trend delle ultime settimane nel circondario imolese. Calano i ricoveri e i casi attivi anche se ci sono altri 22 nuovi positivi refertati con pochi tamponi, meno di 400 tra molecolari e antigenici rapidi. E soprattutto si registra ancora un decesso: un imolese di 63 anni. I ricoveri scendono a 45 (-10) in tutto nell’ospedale di via Montericco, di cui 39 (-10) nei reparti internistici, rimangono 6 in Ecu e 15 (-1) in terapia intensiva di cui 4 (-1) a Imola, ancora 21 i ricoveri post acuti all’OsCo di Castel San Pietro e 5 le persone in Covid Hotel.
Dei nuovi casi positivi odierni, 15 sono asintomatici, 14 sono emersi tramite tracciamento, 1 è riferibile a focolaio già noto; per quanto riguarda le fasce di età 1 ha meno di 14 anni, 2 tra i 15 ed i 24 anni, 8 nella fascia da 25 a 44 anni, 7 da 45 a 64 anni, 4 ha più di 65 anni. I guariti sono 25 quindi i casi attivi scendono ancora a 657.
Nel resto dell’Emilia Romagna sono in netto calo i contagi oggi solo 785 su 26.058 tamponi. I guariti sono 2.217 I casi attivi, cioè i malati effettivi, quindi, scendono a 64.953. Calano anche i ricoveri, 2.654 (-100) nei reparti Covid, 331 (-1) in terapia intensiva. Si registrano 41 morti, compreso un 55enne nel Reggiano e un 59enne del Ferrarese.Dei nuovi casi, 331 sono gli asintomatici, 460 sono stati individuati all’interno di focolai già noti, 235 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,8 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna sempre in testa con 201 nuovi casi a cui vanno aggiunti i 22 di Imola, seguita da Modena (150) e Reggio Emilia (102); poi Rimini (62), Forlì (59), Cesena (56), Ferrara(48) e Ravenna (43); quindi Piacenza (25), Parma (17).
Per quanto riguarda le vaccinazioni il totale di prime dosi somministrate nel circondario imolese è salito a 20.373, di questi 9.196 hanno ricevuto anche la seconda dosi completando il ciclo vaccinale. Questa mattina il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, si è presentato al centro vaccinale allestito negli spazi del centro congressi Artemide di Castel San Pietro, messo a disposizione gratuitamente dai proprietari, la famiglia Tosoni dell’Hotel Castello.
Ad accompagnarlo, il direttore generale dell’Azienda Usl di Imola, Andrea Rossi, i sindaci di Castel San Pietro, Fausto Tinti, di Dozza, Luca Albertazzi, e di Casalfiumanese, Beatrice Poli, oltre al presidente del Circondario imolese e sindaco di Imola, Marco Panieri. La struttura, attiva dal 6 aprile scorso, serve principalmente l”ambito territoriale di Castel San Pietro, Dozza, Casalfiumanese, ma all’occorrenza anche Castel Guelfo di Bologna e Medicina.
Le priorità del nuovo piano voluto dal Governo e dal Commissario Figliuolo, e sottoscritto dalle Regioni, “sono le persone più anziane e i disabili a partire da quelli gravi e con patologie perchè – ha ricordato Bonaccini – sono la quasi totalità dei deceduti in quelle fasce. Dobbiamo mettere al sicuro la vita delle persone”.
Fondamentale a questo punto è avere i vaccini nella giusta quantità. “Confido nell’azione del Governo e del commissario Figliuolo affinché siano garantiti i 50 milioni di dosi entro giugno e gli 80 nel terzo trimestre destinati all’Italia, con le quali vaccinare tutte le persone entro l’estate. Sono mancate le dosi non l”organizzazione”.
Bonaccini non ha usato messi termini nel richiamare le aziende farmaceutiche ai loro doveri: “Fino ad ora l’Italia ha ricevuto metà delle dosi che le dovevano essere consegnate. Le multinazionali del farmaco hanno fatto un miracolo per arrivare ad un vaccino in pochi mesi, hanno però avuto un comportamento vergognoso non garantendo quello che avevano sottoscritto nei contratti con l’Unione europea”.
“Sul nostro territorio siamo organizzativamente pronti ad arrivare alle 1.200-1.500 vaccinazioni al giorno – dichiara Andrea Rossi, direttore generale dell”Ausl di Imola-. Questo centro potrebbe da solo farne almeno 500, ma noi crediamo molto anche nella prossimità e sappiamo che i nostri medici di famiglia sono pronti a vaccinare non appena potremmo fornire loro dosi di vaccino sufficienti, arrivando così a coprire in modo capillare tutto il territorio”. (l.a.)
Nella foto il presidente Stefano Bonaccini con il sindaco di Castel San Pietro Fausto Tinti