Presidio davanti all’ospedale di Imola contro la riduzione degli stipendi nella sanità
Prosegue oggi la mobilitazione in Emilia Romagna contro la riduzione degli stipendi nella sanità, con presidi davanti a tutti gli ospedali della Regione. A Imola si terrà dalle 12 alle 13.30 negli spazi antistanti l’ingresso del Santa Maria della Scaletta.
«Assunzioni=calo del salario accessorio. Un paradosso inaccettabile – si legge nel comunicato firmato dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl -. L’Ausl di Imola per fronteggiare la pandemia ha assunto circa 180 unità: questo si deve trasformare in perdita di salario per tutti? Norme prive di senso bloccano il valore complessivo del salario accessorio all’anno 2018 e conseguentemente, se gli operatori e le operatrici aumentano di numero, il livello pro capite cala. Per questa ragione abbiamo aperto la mobilitazione del personale sanitario dell’Emilia Romagna, perché servono risposte strutturali per il salario delle donne e degli uomini che lavorano nel comparto sanitario, le colonne portanti delle nostre Ausl. Stiamo raccogliendo anche all’Ausl di Imola le firme dei lavoratori e delle lavoratrici che presenteremo all’assessore regionale assieme a quelle dei lavoratori di tutte le aziende sanitarie della Regione. All’Ausl di Imola si assiste poi ad un ulteriore paradosso: nonostante la situazione emergenziale l’Ausl propone alle organizzazioni sindacali di procedere con un sistema di valutazione individuale per verificare le performance di ogni singolo lavoratore. Non è sufficiente il fatto che da un anno a questa parte si siano visti bloccare le ferie, saltare i normali turni di lavoro e di riposo, si siano visti trasferire da un reparto all’altro per gestire le emergenze, anche nella prima fase in cui i rischi erano molto alti per il personale? A nostro avviso sì. Questo per noi è inaccettabile».
Nella foto, l’ospedale Santa Maria della Scaletta a Imola