Maltempo e gelate di aprile, gravi danni a piante e frutti. Il punto di Cia, Coldiretti e Confagricoltura
Se nelle scorse settimane le temperature sotto le zero avevano compromesso solo in parte la produzione frutticola imolese, le gelate (e nevicate) della scorsa notte ha dato il colpo di grazia alla frutta e ai redditi delle aziende agricole. Colpite, con danni vicini al 100%, tutte le varietà di albicocche, susine, pesche e compromessi anche i vigneti, soprattutto le varietà di uve più precoci e in stato vegetativo più avanzato.
Cia – Agricoltori Italiani Imola sta già raccogliendo le numerose segnalazioni dei suoi associati, per circoscrivere le aree maggiormente colpite e le colture danneggiate al fine di sollecitare gli organi competenti per ottenere sostegni e fondi, come spiega il presidente di Cia Imola, Giordano Zambrini. «Pensavamo che il colpo di coda dell’inverno fosse passato invece, esattamente come l’anno scorso, il clima di aprile sta nuovamente giocando un bruttissimo scherzo alle produzioni del territorio e di quelle dell’intera Regione. Sosterremo i nostri produttori, definendo le aree colpite per tentare di ottenere sostegni per le aziende agricole, come i risarcimenti del Fondo di solidarietà messi a disposizione dal Ministero delle Politiche Agricole. Purtroppo i parametri di questa legge non sempre hanno consentito, in passato, un accesso ai risarcimenti e molte aziende agricole sono rimaste senza il giusto riconoscimento dei danni. Per questo Cia stiamo valutando di chiedere una modifica dei parametri che consentono l’accesso ai fondi perché venga valutato il danno colturale – che in questo caso riguarda il 100% delle colture frutticole – e non aziendale (attualmente si risarcisce un danno del 30% su tutta la produzione agricola dell’azienda)».
Dello stesso parere anche Coldiretti. «La nottata di gelo diffuso in Romagna – fa sapere Coldiretti regionale – ha compromesso gravemente l”albicocco, con perdite superiori al 50% dei raccolti, ma sono presenti danni anche su pesche e nettarine. Colpiti duramente anche germogli e gemme del kiwi. Dalle prime segnalazione raccolte i territori più duramente colpiti sono il forlivese e il ravennate dove si registrano danni anche sulla vite, che saranno quantificati nei prossimi giorni. Nel bolognese, dopo i danni subiti nelle scorse settimane da peschi e albicocchi, il timore è rivolto ora agli alberi di pere e mele, fioriti a cavallo di Pasqua grazie alle temperature quasi estive. Se giovedì notte, come previsto, si dovesse scendere a – 3 gradi oltre il 50% del raccolto sarebbe in grave pericolo.
Mai come quest’anno, probabilmente, la frutta romagnola sparirà dai banchi del mercato come pure le ciliegie del comprensorio vignolese. Lo sottolinea Confagricoltura Emilia Romagna: «Il brusco e prolungato crollo delle temperature, accompagnato un po’ ovunque da forti precipitazioni, gelate notturne e neve anche nella prima fascia collinare, ha interessato, in maniera estesa, tutta la regione e diverse produzioni agricole e vitivinicole. Poco o nulla si raccoglierà sugli alberi di albicocche, susine, pesche, nettarine e ciliegie. Danni anche sulle piante già germogliate di kaki e kiwi, sia giallo che verde, soprattutto negli impianti privi di un sistema antibrina e reti antigrandine. Le piogge e l’umidità hanno accentuato gli effetti delle temperature rigide nelle specie frutticole in piena fioritura, come il melo; danneggiati gli ovari dei fiori di pero. Sono in sofferenza, in Romagna, i vigneti del Sangiovese e del Trebbiano e quelli di uve bianche precoci, Pinot e Chardonnay. Preoccupa infine lo stato di salute delle barbabietole da zucchero sui 18.000 ettari complessivi coltivati nel bacino emiliano-romagnolo di sui 5.000 ha nel ferrarese». (r.e.)
Nella foto: piante da frutto vittime del maltempo