Padre e figlio si «incontrano» alla Comunità Alloggio di via Sangiorgi sulle note della chitarra
Uno da una parte e uno da quella opposta di un cancello, però uniti attraverso la musica. Succede alla Comunità Alloggio di via Sangiorgi a Imola, una fra le comunità di accoglienza per persone con problematiche di carattere psichico che la cooperativa Seacoop gestisce in città. Prima che uno dei ragazzi attualmente ospite della comunità facesse il proprio ingresso, quella di suonare la chitarra per allietare le giornate in questo periodo particolarmente complicato dell’emergenza sanitaria era un’abitudine che contribuiva a mantenere di buonumore lui e suo padre.
E adesso che durante le visite abbracciarsi e sedere uno a fianco dell’altro non è momentaneamente possibile a causa delle misure di contrasto alla diffusione del coronavirus, ecco che la chitarra e la musica riescono a colmare il distanziamento fisico e a rendere comunque unico e indimenticabile il tempo che il ragazzo e suo padre trascorrono in compagnia. Ma non solo, perché a beneficiare del loro buonumore sono anche gli ospiti e gli operatori della comunità a cui capita di vederli e di ascoltarli.
Una storia di “resistenza” alla pandemia che la cooperativa Seacoop ha voluto fortemente condividere attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, accompagnando una foto del “duetto” con una frase dello scrittore e filosofo russo Fëdor Dostoevskij che sintetizza in maniera molto efficace il periodo che stiamo attraversando: «E’ nella separazione che si sente e si capisce la forza con cui si ama». (lu.ba.)
Foto dalla pagina Facebook di Seacoop