“Un Otto marzo indimenticabile”, quando distribuire la mimosa era reato… Un racconto di Adriana Lodi
C’è stato un tempo, non troppo lontano, quando anche distribuire la mimosa poteva portare in carcere. Lo racconta Adriana Lodi nel libro “Raccontami una favola vera – Biografia di una politica: Adriana Lodi», scritto insieme alla giornalista Laura Branca. A breve sarà pubblicato dalla Bacchilega Editore (marchio della Cooperativa Bacchilega).
Questo un breve ed emblematico assaggio, dedicato a tutte le donne. Anzi a tutti i cittadini e le cittadine:
Un Otto marzo indimenticabile
L’otto marzo del 1955 è rimasto impresso in modo indelebile nella mia memoria. Quella mattina ero alla Camera del lavoro quando squillò il telefono: «Hanno arrestato tua sorella». Dissero e io incredula chiesi: «Mia sorella! Ma ne siete certi? E soprattutto perché?». «Perché ha distribuito la mimosa davanti alla Ducati» mi rispose la voce all’altro capo del telefono. Dopo poco venni a sapere tutta la storia. Angela era stata portata con altre tre donne alla stazione dei carabinieri di Borgo Panigale per essere interrogata.
I «corpi del reato» erano le mimose e il reato contestato era: «Questua abusiva». Era infatti vietato per legge mendicare senza autorizzazione e la distribuzione della mimosa ad offerta libera fu giudicata dai poliziotti come accattonaggio.
Il mattino dopo fecero un processo per direttissima in tribunale anche ad Angela, che era la più piccola del gruppo ed era ancora minorenne. Prima di emettere la sentenza il giudice le chiese se fosse pentita di quello che aveva fatto ma lei rispose con orgoglio, anche davanti ai giudici, che non aver fatto nulla di male nel distribuire dei fiori.
Anche questo episodio sembra una piccola favola, anche questa storia però è vera. Sono fatti che succedevano.
Nelle favole ci sono momenti gioiosi e altri momenti come questo, colmi di contraddizioni, di tristezza e fatti di rabbia. Mia sorella rimase in carcere per alcune settimane. Una sorpresa di un 8 marzo ormai lontano.
CHI E” ADRIANA LODI
Adriana Lodi è nata nel ’33, fu prima sindacalista della Cgil, poi assessore nelle giunte dei sindaci bolognesi Dozza e Fanti. Nel 1969 entrò in Parlamento tra le fila del Pci, si è sempre impegnata in particolare per i diritti civili e i diritti delle donne. Fu capogruppo alla Camera; insieme all’amica e collega Nilde Iotti, lavorò, tra le altre cose, alla stesura e approvazione della legge 194 del 1978, che ha autorizzato e regolamentato l’interruzione di gravidanza in Italia. Ma fu anche amministratrice a Bologna. Lavoro per la costruzione di una rete di asili comunali, che porterà ad inaugurare il primo nido bolognese nel 1969, in anticipo rispetto alla legge nazionale del 1971, di cui lei stessa sarà fautrice. La sua attività come deputata si è conclusa nel 1992. Oggi abita ad Ozzano Emilia con la famiglia.
Nella foto Adriana Lodi in occcasione del conferimento di una targa da parte del Comune di Ozzano nel 2019
Ozzano Emilia