Coronavirus, tutto il circondario in «arancione scuro». Le indicazioni dell’Ausl di Imola
Oggi Imola e tutto il circondario si sono svegliati in zona «arancione scuro», con le restrizioni che saranno in vigore fino al prossimo 11 marzo. A tal proposito ecco le azioni ed indicazioni dell’Azienda Usl di Imola.
L’ordinanza modifica le regole di quarantena dei contatti e di isolamento dei casi. Nello specifico: sarà ulteriormente stringente il tracciamento, che coinvolgerà tutti i contatti dei casi positivi, anche non conviventi; le quarantene per i contatti di caso positivo avranno una durata di 14 giorni e termineranno a seguito di esito negativo di tampone molecolare. Sarà l”igiene pubblica a prenotare il tampone nei tempi consoni. Non sarà quindi possibile uscire dalla quarantena dopo soli 10 giorni né a seguito di un tampone antigenico rapido effettuato dal medico di famiglia. L’isolamento dei casi positivi, fatto salvo l’esito negativo a tampone di controllo intermedio, terminerà solo con esito negativo di un molecolare eseguito dopo 21 giorni di isolamento. Qualora un cittadino ritenesse di avere avuto un contatto a basso rischio (occasionale) con caso positivo che non risultasse tracciato, potrà contattare il medico di famiglia che valuterà se procedere con un antigenico rapido o a segnalare all’Igiene Pubblica la necessità di un molecolare.
Contestualmente, tra oggi e domani saranno garantite le consegne delle dosi di vaccino Astra Zeneca ai medici di famiglia, che dalla prossima settimana potranno avviare prenotazioni ed esecuzione della vaccinazione del personale della scuola, fino ai 65 anni di età ed esenti da patologie per cui il vaccino sia controindicato. Nell’arco dei 15 giorni di validità dell’ordinanza dovrebbero in questo modo essere somministrate le prime dosi a gran parte del personale scolastico. Si precisa che la vaccinazione potrà essere effettuata esclusivamente a chi è assistito da un medico di famiglia convenzionato con l’Ausl di Imola. Nel periodo di validità dell’ordinanza regionale saranno inoltre effettuati screening tramite tampone molecolare su studenti ed operatori nelle situazioni scolastiche che, per l’andamento epidemico delle scorse settimane, si sono rilevate maggiormente interessate da casi di positività secondaria, su valutazione dall’Igiene e Sanità Pubblica, che contatterà direttamente gli interessati.
Nessuna modifica per le visite in ospedale, che sono sempre rimaste soggette alle misure di prevenzione del contagio. In generale, l’accesso alle strutture sanitarie è consentito al solo assistito che deve effettuare la prestazione, previa compilazione del modulo di autocertificazione e verifica delle misure di protezione e prevenzione ai check point (temperatura, mascherina, igienizzazione). Un solo accompagnatore è autorizzato per minori, persone non autosufficienti e donne in gravidanza. Da oggi infine sono sospese le visite dei famigliari alla Cra Venturini. Saranno garantite le videochiamate e le visite nei casi di pazienti in condizioni terminali. (da.be.)
Nella foto: l’ospedale di Imola
Norme ottime se venissero applicate. Parlo per esperienza personale perché due mie strette amiche sono risultate positive. Nel primo caso stanno facendo fare la quarantena di 14 giorni ai suoi conviventi nonostante siano risultati negativi. Invece tutti coloro con cui lei è andata pranzo poche ore prima della comparsa dei sintomi non sono stati minimamente di interesse dell’operatrice dell’usl. Situazione più assurda per la seconda mia amica che è stata contatta due ore fa perché positiva. Gli operatori non hanno messo in isolamento nemmeno suo padre che ha baciato giovedì poche ore prima dell’insorgenza dei sintomi. Quando lei ha chiesto spiegazioni di questa strana scelta l’operatrice ha detto che non è necessario fare un tampone a suo padre perché lei era in isolamento da venerdì mattina, quando le sono comparsi i sintomi.
Il problema è che l’unica norma che è stata messa in pratica è quella per cui le persone risultate positive devono stare in quarantena fino a quando un tampone molecolare non risulta negativo, aumentando notevolmente il quantitativo di tamponi che devono essere processati , discostandosi notevolmente dalle indicazioni dell’OMS che raccomanda una quarantena di 10 giorni dalla comparsa dei sintomi più 3 senza sintomi. Indicazioni che sono state formulate perché consapevoli dei danni sociali psicologici ed economici di una quarantena prolungata e viste le crescenti evidenze scientifiche per le quali una persona dopo la scomparsa dei sintomi quasi mai è contagiosa. Inoltre è molto più utile utilizzare i tamponi disponibili per effettuare il contact tracing.