Abbattimenti di nutrie, Medicina è la capitale nel circondario
Hanno appena terminato il corso e sono pronti per entrare in azione. Si tratta degli oltre 200 (di cui 48 residenti tra circondario imolese e Ozzano Emilia) coadiutori formati dalla Città metropolitana di Bologna per affiancare gli agenti della polizia locale metropolitana nell’attuare il piano di controllo delle nutrie.
Come è noto, nel 2014 la legge nazionale 116 ha cambiato la classificazione delle nutrie (myocastor coypus): da animale selvatico sono diventate infestanti, al pari di topi, ratti e talpe. In effetti, questi roditori scavano tane sulle sponde dei canali causandone l’instabilità e lo smottamento. Inoltre, possono provocare ingenti danni a diverse colture agricole. Nel nostro territorio il problema è più sentito nella «bassa», in pianura, in particolare a Medicina, ma anche a Castel San Pietro, Ozzano, Mordano e in parte Imola dove l’habitat (canali con presenza di piante e canneti e nelle vicinanze coltivazioni di ortaggi di cui sono ghiotte) è particolarmente favorevole.
Da qui la necessità di un vero e proprio piano di controllo per limitare la presenza delle nutrie. Per quanto riguarda il nostro territorio, nel 2020 ne sono state abbattute 2.785, quasi il 70% delle quali a Medicina. «Non c’è un limite sul numero di capi che è possibile abbattere annualmente – spiega l’ispettore Tommaso Fulgaro, coordinatore delle zone di vigilanza del Corpo di polizia locale metropolitana 5 (Idice di San Lazzaro) e 6 (Imola) –. Il nostro obiettivo è limitare fortemente i danni provocati». (gi.gi.)
Approfondimenti e tabella con i dati degli abbattimenti 2020 forniti dal Corpo di polizia locale della Città metropolitana su «sabato sera» del 18 febbraio.