Coronavirus, il circondario di Imola zona “arancione scuro” fino all”11 marzo. Cosa cambia
Zona arancione scuro, da giovedì 25 febbraio fino all’11 marzo, per il circondario di Imola, quindi anche per Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio, e anche per quelli confinanti di Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, in provincia di Ravenna. E’ quanto deciso da Regione e sindaci oggi.
Il provvedimento, sul quale domani verrà firmata una ordinanza da parte del presidente della Regione, è dettato dalle indicazioni medico-scientifiche contenute nelle relazioni delle Aziende Usl di Imola e della Romagna, che certificano un andamento del contagio in forte crescita nelle aree interessate, con l’obiettivo di arginare la diffusione del virus, a tutela della salute dei cittadini.
Le limitazioni.
I provvedimenti introdotti sono ulteriormente restrittivi rispetto alle misure nazionali in essere per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna da domenica 21 febbraio. Ricalcano a grandi linee quelli di una e vera e propria zona rossa circa le attività e gli spostamenti, senza tuttavia sospendere quelle attività economiche che restano consentite nelle zone arancioni del Paese.
In particolare, saranno vietati gli spostamenti, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (come acquisto di beni) o motivi di salute; consentito, invece, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Si stabilisce inoltre lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’Infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%.
Sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resterà consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
Sospese anche le attività culturali e ricreative.
Nulla cambia, invece, per le attività economiche, per le quali rimangono in vigore le disposizioni nazionali in vigore per la Zona arancione, compresi le attività di servizio alla persona.
Previsto l’incremento di tracciamento e screening sulla popolazione. L’ordinanza
mette nero su bianco anche alcuni provvedimenti relativi alle attività
di sorveglianza e tracciamento, alla luce delle nuove evidenze sulla
maggiore trasmissibilità delle nuove varianti SARSCoV-2. Sono applicate
tutte le misure per rafforzare le attività di ricerca e gestione dei
contatti dei casi indicate nella circolare
ministeriale del 31 gennaio scorso,
tra cui l’impiego del test molecolare nella sorveglianza dei contatti
stretti e a basso rischio e la chiusura della quarantena a 14 giorni con
test molecolare; inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del
caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi ma dovrà
proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato
negativo.
Le Ausl di Imola e della Romagna potranno assumere, in
accordo con i Comuni di propria competenza interessati dall’ordinanza
regionale, ogni opportuna ulteriore azione ritenuta necessaria, in caso
di modifica della situazione epidemiologica.
La situazione è molto delicata soprattutto per il numero di contagi nell’età scolastica, il più elevato di tutti. Il trend in crescita, confermato anche dai dati settimanali, indica una situazione di estrema attenzione sulla quale la Regione e i sindaci del territorio stavano ragionando da giorni. (r.cr.)
Nella foto il sindaco di Imola Marco Panieri e il presidente della Regione Stefano Bonaccini
Sono settimane che la situazione nel comune di Imola è fuori controllo, considerando anche solo il numero delle classi scolastiche di ogni ordine grado in quarantena.
Se si fossero presi provvedimenti immediati, come richiesto da diversi cittadini e molteplici componenti sociali, ora non sarebbe coinvolta metà dell’area metropolitana di Bologna e parte di quella di Ravenna.
Possiamo fare innumerevoli sforzi e li stiamo facendo, ma se le autorità competenti arrivano sempre con colpevole ritardo, è tutto inutile.
Per i ragazzi che risiedono in uno dei comuni posti in zona arancione scuro, ma che frequentano una scuola in zona gialla, come ad esempio Bologna, cosa è previsto, sono equiparati a chi lavora fuori comune?
Vorrei sapere com’è stato possibile riaprire in leggerezza la scuole in piena pandemia con l’inizio delle vaccinazioni.Vorrei dire l’ho capito io con la terza media ma com’è possibile tutto ciò????????????????????????????????????