Coronavirus, dai fondi regionali per la ripartenza 1 milione di euro per restaurare il palazzo della Comunità di Medicina
Prende avvio il Programma straordinario di investimenti per le aree più colpite dalla prima ondata epidemica in Emilia Romagna: le province di Rimini e Piacenza (ex zone arancioni nella scorsa primavera) e, per quel che ci riguarda da vicino, il Comune di Medicina, il cui capoluogo e la frazione di Ganzanigo furono chiusi come «zona rossa» fra il 16 marzo e il 3 aprile del 2020.
Complessivamente, si tratta di 26 milioni di euro stanziati dalla Regione: 12,5 milioni ciascuna per le province di Piacenza e Rimini e 1 milioni di euro per il Comune di Medicina. Risorse, con contributi compresi in media tra l’80 e il 95% del costo ammissibile, che sommate ai cofinanziamenti degli enti locali, generano un investimento complessivo di quasi 35 milioni di euro destinati a 116 progetti.
Come già anticipato lo scorso autunno, Medicina utilizzerà interamente queste risorse per restaurare l’ala del palazzo della Comunità all’angolo delle vie Pillio e Cuscini, per la quale è previsto con il rifacimento della copertura e il consolidamento delle murature, la divisione interna degli spazi per ospitare gli uffici comunali e un archivio. Al milione stanziato dalla Regione il Comune aggiungerà ulteriori 447 mila euro. «La Regione ci è stata a fianco quando si è decisa la necessità della zona rossa, durante la gestione e ora per far ripartire i territori – ha detto il sindaco di Medicina, Matteo Montanari –. Questa ristrutturazione è il primo step di una più ampia riqualificazione di tutto il palazzo che porterà anche a rimodernare e ampliare la biblioteca».
«Chiudere Medicina è stata per me la scelta più difficile come amministratore – ha aggiunto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini –. Abbiamo gestito l’emergenza sanitaria senza mai smettere di guardare avanti, stare vicino a sindaci e amministratori locali, ascoltarli e decidere insieme prima lo stanziamento di fondi direttamente dal bilancio regionale, poi i progetti da finanziare, purché cantierabili in tempi rapidi e utili alle comunità. Nessun finanziamento a pioggia, ma un piano complessivo per mobilitare risorse per la ripartenza». (gi.gi.)
Nelle foto: il palazzo della Comunità