Per i fratelli imolesi Marco e Marta Morara è un anno verso il cielo
«Ti richiamo più tardi, perché sto andando nella casa al mare, per stare in quarantena. Devo allontanarmi da casa e da mia sorella Marta che oggi ad Ancona farà i campionati italiani indoor di salto in alto». Così è cominciata l’intervista a Marco Morara, il 30enne lungo dell’Andrea Costa (nonché fratello della saltatrice) l’uomo che, numeri alla mano, è tra i protagonisti principali della stagione biancorossa. L’ex Ozzano si è ritagliato spazi importanti sul campo e da quando Quaglia è venuto a mancare, è diventato un grande protagonista. Il Covid dei suoi compagni però ha stoppato il tuo momento strepitoso. «Stavo andando davvero bene e ne sono contento. Sono cresciuto alla distanza, ma spero di continuare così quando torneremo a giocare. Francamente non mi aspettavo di essere così decisivo. Sapevo di entrare in un gruppo molto forte per giocarmi al meglio quei minuti che mi avrebbe lasciato Preti. Per colpa degli infortuni ho dovuto giocare da centro e, grazie agli insegnamenti del coach, sono riuscito a fare bene».
Cosa si prova a non essere lo sportivo più famoso in famiglia?
«Sono molto contento per mia sorella Marta, che adesso emerge a livello nazionale, dopo aver superato un problema alla schiena dal quale è uscita bene. Compete per alti traguardi e in estate andrà anche agli Europei in Norvegia. Credo che il lavoro del suo allenatore Gabriele Obino a Lugo le sia stato molto utile, come il rapporto col gruppo di Gianmarco Tamberi. Oggi, seppur ancora in quarantena, la seguirò e tiferò per davanti alla tivù o al computer, ma se avessi potuto sarei andato ad Ancona per vedere dal vivo se riuscirà a salire sul podio». (p.p.)
L’intervista su «sabato sera» del 18 febbraio.
Nella foto: i fratelli Morara in uno scatto di qualche anno fa