La società Sirio in tribunale per presunte irregolarità contabili
La società ravennate Sirio, guidata dall’Ad imolese Stefania Atzori, comparirà davanti al tribunale di Bologna il 1 aprile. A chiamare in causa il Consiglio di amministrazione dell’azienda, leader nel settore della ristorazione con circa 90 punti vendita sul territorio italiano (tra cui l’imolese Opera Dulcis) e oltre 700 dipendenti, è stato il ricorso del collegio sindacale per «una serie di asserite irregolarità – si legge in una nota emessa dalla stessa società – attinenti alla inadeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi, contabili e di controllo interno, nonché delle procedure adottate dalla società, ad irregolarità contabili, ad una indagine penale su una asserita sotto-fatturazione, a contrasti con gli organi di controllo interni ed esterni e ostacoli all’attività degli stessi, a dubbi sull’integrità del capitale sociale e sulla sussistenza della continuità aziendale, ad operazioni con parti correlate, alla violazione della disciplina degli obblighi previsti dalla normativa sull’attività di direzione e coordinamento, alla mancata comunicazione di informazioni price sensitive e di operazioni con parti correlate, e alla mancata verifica dell’esistenza per la qualifica di emittente diffuso».
Sirio fa inoltre sapere che «i componenti del Consiglio di amministrazione si costituiranno in giudizio per dimostrare l’infondatezza del ricorso».
Nel 2018 Sirio ha rilevato a Imola la pasticceria Opera Dulcis e si è aggiudicata la gestione del bar Bacchilega. In passato ha inoltre gestito il bar all’interno del parco delle Acque minerali e il bar dell’Ospedale nuovo. A inizio febbraio Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl di Bologna avevano segnalato ritardi nel pagamento della tredicesima mensilità a parte dei dipendenti. Inoltre, spiegavano i sindacati in una nota «l’azienda non versa i contributi previsti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro dei pubblici esercizi per la sanità integrativa, Fondo Est, impedendo ai dipendenti di poter accedere alle prestazioni previste, né si sta facendo carico di versare le quote Tfr che i dipendenti hanno deciso di destinare al fondo pensione, impedendo loro di fatto di portare a buon fine il loro investimento». (lo.mi.)
Nella foto d’archivio (Isolapress): l’Ad di Sirio, Stefania Atzori, davanti all’Opera Dulcis di Imola