Coronavirus, 87 classi in quarantena a Imola. Appello dei sindaci. Bonaccini: “Emilia Romagna a rischio zona arancione”
I numeri odierni del bollettino dell’Azienda usl di Imola confermano il trend degli ultimi due giorni: un numero di nuovi casi inferiore ma su un quantitativo di tamponi più basso. Infatti sono 45 i nuovi casi su poco più di 600 tamponi tra molecolari e antigenici rapidi. Mentre sono 26 i guariti certificati, quindi i casi attivi (malati/positivi) risalgono a 1195. Scendono a 36 (-4) le persone ricoverate nei reparti dell’ospedale di Imola, mentre rimangono 11 quelle in OsCo a Castel San Pietro e 11 in terapia intensiva tra Imola e Bologna. E si registra un decesso, una donna di Imola di 91 anni. Dei nuovi positivi 20 sono asintomatici individuati tramite tracciamento, 23 persone erano già isolate e 3 sono riferibili a focolaio già individuato; per quanto riguarda le età 15 sono nelle fascia 0-24 anni, 13 nella fascia 25-44 anni, 12 nella fascia 45-64 anni e 5 dai 65 anni in su.
Nonostante la situazione apparentemente incoraggiante, Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl di Imola, ha confermato l’allarme lanciato nei giorni scorsi. Il tasso di diffusione del virus nel circondario imolese è ora di 1.29, il più alto in regione, ben oltre il parametro della zona arancione, con un tasso per 100 mila abitati di 400, praticamente da zona rossa. “Il virus da noi circola tantissimo e vediamo segnali di presenza di varianti”. Uno dei segnali è l’incremento esponenziale tra bambini e ragazzi: la settimana scorsa le classi in quarantena erano una settantina, ora sono 87, coinvolte soprattutto elementari e superiori, gli ultimi focolai significativi segnalati a Imola, alle elementari Carducci e Il Bosco.
Lo studio avviato dalla Regione sui genotipi virali ha già evidenziato in Emilia Romagna una presenza del 41,3% della famosa variante inglese. Più aggressiva per capacità di infettare ma, per fortuna, non per mortalità e letalità, così come è controllabile con il vaccino.
I dieci sindaci dei comuni del circondario ieri hanno lanciato insieme un appello ai cittadini: “Da parte nostra siamo pronti a studiare specifiche misure per cercare di ridurre il rischio di contagio, consapevoli dei sacrifici che questo comporterebbe limitando ancora di più il nostro vivere quotidiano – scrivono -. Ma senza la collaborazione di tutti nel rispettare le norme, anche queste ulteriori misure da sole non potrebbero garantire i risultati attesi”.
Situazione simile nel resto dell’Emilia Romagna. Oggi sono 1.025 i nuovi positivi sulla base di quasi 28mila tamponi. Scendono i casi attivi a 35.268 grazie ad un numero molto alto di guarigioni certificate oggi ben 2.756. Scendono a 1.902 (-71) i ricoveri nei reparti Covid, stabili 176 (+1) i pazienti nelle terapie intensive. Si contano altre 31 vittime, fra cui anche un 45enne del Ferrarese. Dei nuovi contagiati meno della metà (395) sono asintomatici, 275 individuati con tracciamenti e screening. La situazione nelle province vede ancora Bologna in testa (230 più i 45 di Imola, poi Rimini (143), Ravenna (139), Reggio Emilia (135); quindi Parma (74), Cesena (65), Modena (62); a seguire, Piacenza (46), Forlì (44) e Ferrara (42).
Ma presidente Stefano Bonaccini, intervistato da Tagadà su La7, ha ammesso: “Potrebbe succedere che l”Emilia-Romagna diventi arancione tra qualche giorno”. L’indice Rt in regione ha superato l’1. Se il Governo Draghi manterrà gli stessi criteri, lo scopriremo tra un paio di giorni.
Nel frattempo prosegue la campagna vaccinale. Sono 2910 le persone con ciclo completo, potenzialmente immunizzate, e 4614 le prime dosi inoculate nei comuni del circondario di Imola. Tra questi ultimi anche gli anziani seguiti dall’assistenza domiciliare integrata del Nucleo cure primarie di Castel San Pietro e Dozza ai quali viene somministrato il Moderna; oltre che presso la Casa della salute di Castello i vaccini arrivano a domicilio delle persone che non possono muoversi con le équipe vaccinali. (l.a.)
Nelle foto vaccinazione a domicilio degli anziani seguiti dall’assistenza domiciliare integrata del Nucleo cure primarie di Castel San Pietro e Dozza; la tabella che mostra Imola con il tasso di incidenza dei nuovi casi per 100.000 abitanti più alto della regione