Fece irruzione negli uffici dell’Asp con un coltello minacciando di morte il personale, condannato a due anni di carcere
Nel 2020, l’Azienda dei Servizi alla Persona (Asp) del Circondario Imolese, è stata oggetto di numerosi casi di violenza, alcuni anche gravi, perpetrati nei confronti di assistenti sociali, educatori e personale direttivo. Come quello avvenuto il 16 giugno nelle sede di via D’Agostino a Imola, quando un uomo aveva fatto irruzione negli uffici con il volto travisato da un passamontagna e, brandendo un tagliacarte dalla lama di 14 centimetri, minacciò di morte il personale presente e gli operatori che si erano occupati del suo caso, prima di essere arrestato dai carabinieri.
Dopo otto mesi, lo scorso 8 febbraio, l’uomo, 47enne cittadino imolese pluripregiudicato per reati contro la persona, con altri processi in via di definizione e in carcere ininterrottamente da quel giorno, è stato condannato a due anni di reclusione per minaccia aggravata dal giudice Maria Cristina Sarli, oltre al pagamento delle spese legali sostenute ed al risarcimento dei danni cagionati all’Asp Circondario Imolese nonché alla direttrice e ad alcuni operatori, destinatari delle minacce, tutti costituiti nel giudizio penale e difesi dall’avvocato Giulia Guerrini. Inoltre il tribunale di Bologna gli ha anche revocato il reddito di cittadinanza che percepiva.
L’imputato aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Al momento il soggetto resta in carcere in quanto giudicato pericoloso sia dal Gip che al tempo dell’arresto applicò la misura cautelare, sia dal giudice che ora lo ha condannato in primo grado ed al quale l’imputato aveva chiesto l’alleggerimento della misura carceraria, con quella del divieto di dimora nel Comune di Imola. Entrambi i Giudici hanno infatti ritenuto che i numerosi precedenti dell’imputato ed il fatto che lo stesso fosse stato scarcerato solo nel febbraio di un anno fa, dimostrino la sua scarsa capacità di autocontrollo e la possibilità concreta che possa commettere reati analoghi. (da.be.)
Nella foto: la sede dell’Asp in via D’Agostino