Coronavirus, 81 nuovi casi a Imola. Bonaccini: “Timore per contagi e varianti. Vaccini luce in fondo al tunnel, se arrivano pronti a finire entro l”estate”
Continua la risalita dei contagi nei comuni del circondario di Imola con un lieve incremento anche dei ricoveri. Oggi sono 81 i nuovi casi positivi registrati dall’Ausl su un numero davvero importante di tamponi, circa 900. Dei nuovi casi 42 sono asintomatici, 38 individuati tramite tracciamento, 28 sono riferibili a focolai già individuati; se si considerano le età, 20 sono bambini o ragazzi da 0 a 24 anni, 27 sono nella fascia 25-44 anni, 29 nella fascia 45-64 anni, 5 hanno più di 65 anni. I guariti sono 34 e i casi attivi (malati-positivi) passano così a 842. Passando ai pazienti con Covid, oggi sono 37 (+2) nei reparti ordinari dell’ospedale di Imola, stabili quelli in OsCo a Castel San Pietro (8) e in Terapia intensiva tra Imola e Bologna (12).
Nel resto dell’Emilia Romagna, invece, continua a diminuire il numero dei casi attivi e dei ricoveri, dato che il numero dei guariti giornaliero supera dei nuovi positivi. Questi ultimi, però, da qualche giorno hanno ricominciato a crescere anche in altre zone della regione. Oggi su 28.369 tamponi sono 1.383, di questi 585 sono asintomatici individuati nell”ambito delle attività di contact tracing e screening, 375 erano già in isolamento, 606 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 344 (più gli 81 di Imola) e Rimini con 191; poi Modena (181), Reggio Emilia (122) e Ferrara (104), a seguire Cesena (86), Ravenna (84), Piacenza (73), Parma (61) e Forlì (56). Le persone guarite sono 1.825 mentre i casi attivi calano a 42.648. Ma ci sono anche 44 decessi, tra cui un uomo di 57 anni nel bolognese. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 183 (+1) e 1.956 negli altri reparti Covid (-34).
Ma a tenere banco in queste ore sono, da un lato i timori per le nuove varianti di virus, dall’altro il piano per la campagna vaccinale. L’obiettivo dichiarato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini è di “avere entro marzo oltre mezzo milione di persone vaccinate così il rischio di contagi, ricoveri e decessi comincerà a diminuire parecchio”. Sul primo fronte, dopo i primi dieci casi di variante inglese individuati nei giorni scorsi tra persone rientrate dalla Gran Bretagna (nessuna ad oggi risulta residente nell’imolese) ci sono il focolaio emerso nel reparto di Gastroenterologia del Policlinico Sant”Orsola di Bologna. I casi emersi, tutti asintomatici, sono quattro operatori e sei pazienti individuati con lo screening sui pazienti ricoverati che viene effettuato ogni tre giorni.
Per quanto riguarda le vaccinazioni. A Imola, per quanto riguarda il Pfizer-Biontech sono 2338 le persone immunizzate (ieri sono state effettuate altre 292 seconde dosi), mentre le prime dosi hanno raggiunto un totale di 3794, inoltre ieri sono state somministrate le 20 prime dosi di Moderna ad over 80 seguiti dall’assistenza domiciliare. Per ora si è partiti da Castel San Pietro su persone in grado di recarsi presso la Casa della salute e relativi coniugi, ma una parte dovranno essere vaccinati al domicilio. E l’Ausl ha avvertito che, per ora, a questo target di popolazione destinerà le dosi di Moderna, circa un centinaio a settimana quelle attese nell’imolese.
Il nocciolo di tutta la macchina è proprio questo: quanti vaccini arriveranno. L’Emilia Romagna ha presentato un programma flessibile, strutturato su quattro scenari diversi, in base alla quantità di vaccini consegnati settimanalmente dalle case farmaceutiche (Pfizer Biontech, Moderna, AstraZeneca e J&J), che prevede da subito una struttura organizzativa in grado di fare 45mila dosi al giorno. Un ritmo che, dichiara la Regione in una nota, se arriveranno le dosi “permetterebbe di immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli entro l”estate”.
“Siamo ancora nella fase di preoccupazione per i contagi che ritornano ad aumentare e l’allerta sulle varianti, però se nel giro di alcune settimane avremo mezzo milione di persone vaccinate ovvero 1 milione di dosi dei vaccini ora in circolazione, il rischio di contagi, ricoveri e decessi comincerà a diminuire parecchio – ha sottolineato Bonaccini -. Non dimentichiamo che si diventa arancioni e rossi in base a molti parametri tra cui l’Rt e il numero dei ricoveri, quindi questo dovrebbe mettere al riparo dal rischio di restrizioni per comparti economici e lavoratori pubblici esercizi, turismo, cultura, sport che, essendo quelli che più potenzialmente creano più assembramenti, stanno pagando un prezzo altissismo. Non dipende da noi ma dal Governo farci arrivare le dosi e distribuirle, tocca a noi dimostrare quando arrivano di avere un’organizzazione oliata, efficace ed efficiente”
A supporto o sostituzione del personale delle Aziende sanitarie operativo sulle vaccinazioni arriveranno i medici assunti a tempo determinato per 9 mesi rinnovabili tramite la call nazionale della Struttura commissariale; entro febbraio saranno operativi i primi, cui 6 per l’Ausl di Imola. (l.a.)