Bocconi e cani avvelenati in Pedagna, c’è un esposto alla polizia
Sugli episodi dei cani avvelenati in Pedagna ne avevamo scritto, l’ultima volta, nel numero del 25 giugno con la storia del meticcio Pepito e del suo padrone che trovò nel giardino di casa una fetta di cotechino contenente stricnina. Fortunatamente il cane non la addentò e tutto si concluse con una querela contro ignoti per tentato avvelenamento.
Oggi, a distanza di mesi, il fenomeno, purtroppo, pare non si sia placato nemmeno con la pandemia. «Altri bocconi sospetti, o intrisi probabilmente di veleni e topicidi e mangiati dai cani poi deceduti, sono stati rinvenuti nei cortili privati delle abitazioni e inviati all’Ausl per le analisi – fa sapere un residente del quartiere, preferendo rimanere anonimo -. Per questo motivo il 15 gennaio scorso ho deciso di presentare, su consiglio di un legale, un esposto al commissariato di polizia di Imola ed informare su ciò che sta accadendo».
Esposto a cui fanno seguito una serie di dati e informazioni utili a tracciare una lunga scia di casi che ormai durano da anni. «Dall’estate scorsa ad oggi sono circa
una decina gli episodi tra bocconi sospetti e animali morti – prosegue –. Purtroppo, però, per uno segnalato ce ne sono quindici di cui non si ha traccia, visto che la gente non li denuncia. Abbiamo anche creato il gruppo Facebook Segnalazioni bocconi avvelenati Imola, perché il problema non è solo in Pedagna». (da.be.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 28 gennaio.
Fette di cotechino sospette rinvenute nella Pedagna Est lo scorso dicembre