Coronavirus, 46 positivi e più ricoveri a Imola. Donini: “Pronti per vaccino ad over 80 in assistenza domiciliare. Non sono ammissibili altri ritardi aziende produttrici”
Oggi sono 46 i nuovi positivi al Coronavirus refertati dall’Ausl di Imola, su oltre 700 tamponi tra molecolari e antigenici rapidi, e 78 le guarigioni. Il numero dei casi attivi (malati/positivi) nei dieci comuni del circondario riscende quindi a 720. Però aumenta nuovamente a 33(+3) il numero dei pazienti con Covid ricoverati nell’ospedale di Imola, mentre ne rimangono 11 nell’OsCo di Castel San Pietro e 14 in Terapia intensiva tra Imola e Bologna. Dei nuovi casi 23 sono asintomatici, 21 persone sono state individuate tramite tracciamento, 22 erano già in isolamento.
Situazione analoga nel resto della regione: calano leggermente i nuovi casi 1.051 oggi, ma su una appena 10.269 tamponi, le guarigioni sono 1.278, quindi i casi attivi scendono a 46.607. Ma aumentano i ricoveri: i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 207 (+1) e 2.181 (+69) quelli negli altri reparti Covid. E ci sono altre 34 vittime tra cui una donna di 51 anni a Piacenza e un uomo di 59 a Modena. I contagi nelle province vedono in testa Bologna con 259 nuovi casi (più i 46 di Imola), poi Modena (176), Reggio Emilia (120), Reggio Emilia (120), Cesena (98), Rimini (93) e Parma (84), Ravenna (58), Forlì (57), Ferrara (44), Piacenza (16).
Le novità arrivano dalla campagna vaccinale. L’Azienda usl imolese ha effettuato altre 122 seconde dosi di vaccino (portando il totale delle persone potenzialmente immunizzate a 1212) e 113 prime dosi (il totale arriva a 3321). In regione sono 204 mila le dosi somministrate, quasi 73 mila sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
L’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha dichiarato che “siamo pronti per vaccinare gli ultra 80enni seguiti in assistenza domiciliare“. Oggi è stato reso noto che questa settimana arriveranno 55.210 dosi, di cui 50.310 fornite da Pfizer-Biontech e 4.900 da Moderna. Per Imola è prevista la solita scatola con 1.170 dosi Pfizer più le prime 100 di Moderna.
L’Emilia Romagna è prima in Italia per vaccinazioni completate in rapporto alla popolazione e potrebbe accelerare ma sta procedendo col freno tirato per le incognite sulle consegne da parte delle aziende farmaceutiche. Così queste nuovi dosi dovranno essere dedicate prima di tutto ai richiami della popolazione target della fase 1 (operatori sanitari e sociosanitari delle strutture pubbliche e private accreditate, ospiti delle strutture residenziali per anziani).
“Ci attendiamo che la risposta delle aziende produttrici rispetti il piano delle consegne – ha dichiarato Donini -, non sono ammissibili ulteriori ritardi in questa campagna vaccinale, che è l’unica strada per porre fine alla pandemia e tornare alla normalità”. Sulla sua pagina Facebook Donini ha aggiunto deciso: “Dei 28.000.000 di dosi di vaccini vari, Pfizer, Moderna ed AstraZeneca, previsti per l’Italia, in base ai contratti sottoscritti dall’Europa a beneficio dei Paesi membri, il nostro Paese può ora contare solo su 11.000.000 di dosi nel primo trimestre”. L’unica soluzione? “La comunità internazionale deve poter produrre il vaccino. Ci sono molti siti produttivi in Europa, ed anche in Italia, che potrebbero farlo con la massima velocità. Senza nulla togliere ai diritti delle industrie farmaceutiche. Non consentire questo – azzarda – sarebbe una ‘omissione di soccorso’”.
Il piano di distribuzione dei vaccini prevede in totale per l’Emilia Romagna 51.400 consegnate da Moderna e 182.520 da Pfizer-Biontech. (l.a.)