Coronavirus, dal 1° febbraio nelle università dell’Emilia Romagna riprende la didattica in presenza
A partire dal primo di febbraio gradualmente anche le università dell’Emilia-Romagna sono pronte a riprendere le attività in presenza, nel rispetto dei protocolli di sicurezza sempre in vigore ed entro il limite del 50% degli iscritti per sede dell’ateneo. Il tutto sempre garantendo contemporaneamente il proseguimento delle lezioni a distanza. Nella maggior parte degli atenei sarà data la precedenza, per ovvi motivi formativi, agli studenti dei primi anni.
Le università si sono assunte l’impegno di adottare piani di organizzazione della didattica, assicurato anche dai sistemi di prenotazione e sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza; ad avere la priorità saranno le attività laboratoriali e assimilabili e i tirocini curricolari interni e in alcuni casi i primi anni di corso. Le sedute di laurea e le proclamazioni, quando previste, si svolgeranno esclusivamente da remoto, per gli esami invece deve essere garantita agli studenti la possibilità di svolgerli a distanza con l’alternativa della presenza nel caso le condizioni lo permettano o quando sia previsto l’utilizzo di strumenti o spazi specifici. Per quanto riguarda invece i tirocini curriculari da svolgere al di fuori degli atenei, potranno continuare ad essere effettuati in presenza, ma sempre nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite dalle linee guida per la riapertura delle attività che ospiteranno gli studenti in tirocinio.
A rendere possibile il ritorno in presenza degli studenti concorrono anche i significativi investimenti della Regione sul trasporto pubblico locale, tema su cui gli atenei si stanno contemporaneamente confrontando con le rispettive prefetture e aziende dei trasporti. Gli oltre 500 autobus aggiuntivi predisposti dall’Emilia-Romagna, che si aggiungono ai 3.200 ordinariamente in funzione, secondo i monitoraggi e le simulazioni tanto dell’ente quanto delle società di trasporto, interpellate anche dalle Università, saranno in grado di garantire pienamente le necessità di movimento degli studenti, anche in considerazione del fatto che non sono previste sovrapposizione di orari in entrata o in uscita con gli alunni delle scuole superiori. (da.be.)