Atletica, il presidente della Sacmi Avis Massimo Cavini corre per la Fidal
«Una Federazione semplice per cambiare e libera per ascoltare»: è questo lo slogan di Stefano Mei, ex mezzofondista azzurro e campione europeo, che si candida per la seconda volta alla presidenza della Fidal. Elezioni in programma domenica 31 gennaio. Direte: cosa c’entra questo col territorio imolese? C’entra eccome, dal momento che nella squadra dello spezzino c’è anche Massimo Cavini, presidente dell’Atletica Imola Sacmi Avis. «La candidatura di 4 anni fa di Stefano Mei alla presidenza Fidal era stata un pochino improvvisata, visto che era stata pensata dopo la débacle alle Olimpiadi di Rio – spiega Cavini -. L’Atletica Imola si era già schierata con lui, perché ci piacevano le sue idee e il suo progetto: purtroppo però vinse Alfio Giomi, già presidente dal 2012, e la sua guida è rimasta passiva e personalistica».
Nella presentazione dei suoi candidati, Mei ti ha descritto come «esperto nella gestione degli impianti nell’area finanziaria».
«Stefano ha posto l’accento sulla gestione dell’impianto perché ha visto che noi ad Imola gestiamo lo stadio Romeo Galli, dove gioca l’Imolese, e per questo motivo siamo un po’ una mosca bianca nel panorama sportivo italiano, visto che generalmente accade il contrario. Il mio punto forte possono essere i regolamenti e la parte finanziaria. Ad oggi il bilancio Fidal parla di 4 milioni di euro all’anno di spese per consulenze esterne: decisamente troppi, qualcosa va tagliato e diretto verso l’attività tecnica». (an.cas.)
Approfondimenti su «sabato sera» del 21 gennaio.
Nella foto: Massimo Cavini