In piazza a Imola la protesta degli studenti di «Priorità alla scuola» per un rientro in classe in sicurezza
Torneranno in classe lunedì 18 gennaio, come annunciato ieri dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ma hanno deciso di ritrovarsi lo stesso oggi in piazza Matteotti a Imola, come annunciato nei giorni scorsi, per chiedere un rientro a scuola in sicurezza e in continuità.
Sono gli studenti che aderiscono al comitato locale di «Priorità alla scuola», nato nei mesi scorsi per dire basta alla didattica a distanza. Anche a Imola, così come accaduto nei giorni scorsi in altre città emiliano romagnole, si sono dati appuntamento studenti, insegnanti e genitori. Tre o quattro adolescenti in tutto però, più un paio di insegnanti, all’insegna dello slogan «Dad: dimenticati a distanza». Attorno, una quarantina di persone tra il pubblico, ordinatamente distanziate e con mascherina.
«Chiediamo il rientro in sicurezza per non dover poi richiudere le scuole a breve termine – spiega Cecilia Cuomo, studentessa imolese del liceo classico di Faenza, fra gli organizzatori della manifestazione -. Siamo felici di poter tornare in classe lunedì, ma vogliamo essere sicuri che questo avvenga davvero. Sembra che la scuola sia l’ultima ruota del carro, mentre la realtà è che noi siamo il vostro futuro. E il tasso di abbandono scolastico sta aumentando».
Dopo un avvio in presenza, l’anno scolastico per gli studenti delle scuole superiori è proseguito a singhiozzo a causa del Covid. Da novembre le lezioni si svolgono tutte a distanza. «Ho provato solitudine, è molto complicato studiare, non ho alcuna possibilità di fare sport e a fatica riesco a seguire le lezioni di musica – racconta Cecilia -. Manca anche il rapporto umano con i professori. Siamo abbandonati a noi stessi. I compagni più in difficoltà che avevano un punto di riferimento in un professore adesso non lo hanno più».Lo scontro sulla scuola, tutto politico, che sta andando in scena a livello nazionale non è di alcun aiuto: «Ci dispiace che non capiscano le nostre esigenze e faremo qualsiasi cosa per fare in modo che ci ascoltino – continua -. Ma non me la sento di andare “contro” qualcuno, perché siamo in una situazione di emergenza. Sono fiduciosa che riusciremo a farci capire». (lo.mi.)
Nella foto: un momento della manifestazione in piazza Matteotti (Isolapress)
Ringrazio che ci siano persone come Cecilia, che hanno il fegato di combattere per loro stesse e per tutti noi che magari siamo frenati dalle più disparate motivazioni.
Le auguro solo il meglio e spero che riesca a farci sentire.
Io spero veramente che queste persone, che sapendo già di andare a scuola lunedì si mettono a manifestare lo stesso in piazza si facciano 2 domande quando si ritroveranno in quarantena per non so quanto tempo. Concludo dicendo che il Tar sia un associazione che deve veramente estinguersi secondo il mio parere personale.