Calcio serie C, mister Catalano si racconta tra Imolese e l’amicizia con De Zerbi
Una carriera da calciatore lunga più di 20 anni. Con 387 presenze nel calcio professionistico (118 in C1 e 269 in C2) e poi altri 4 campionati fra D, Eccellenza e Promozione. Un curriculum di tutto rispetto quello di Pasquale Catalano, ora allenatore dell’Imolese. Nato a Bari il 29 novembre 1971, dal 1998 risiede a Giulianova. Trapani, Arezzo, Giulianova, Messina, Spezia, Catanzaro, Foggia,Teramo, Cavese sono state alcune delle piazze che lo hanno visto protagonista. «Ero un regista classico – ha raccontato Catalano -. Ed essere diventato allenatore è stata anche una diretta conseguenza del ruolo che ricoprivo».
In quel Foggia allenato da Pasquale Marino c’era pure un certo Roberto De Zerbi.
«Era il trequartista. Dietro di lui a centrocampo agivamo io e Michele Pazienza, che poi ha fatto un’ottima carriera, giocando con Fiorentina Napoli, Juventus e Bologna. Là è nato un bel rapporto tra noi che va oltre il calcio. Roberto è un vero amico, oltre che una grande persona. Parliamo di qualcosa di speciale, che non c’entra col fatto che ora sia in serie A. Il rapporto sarebbe lo stesso anche se allenasse in Eccellenza».
Parlando dell’Imolese, in una squadra che si deve salvare c’è spazio per pensare al bel gioco?
«Questo è il dilemma. Io credo che bisogna coniugare praticità e buon calcio. Poi per un allenatore quello che conta è conquistare punti. Cosa che non abbiamo fatto né col Cesena, né col Gubbio. Di sole prestazioni non si sopravvive. Col Matelica (oggi, stadio Romeo Galli, inizio ore 15, ndr) dobbiamo assolutamente cambiare registro. Come invertire una tendenza così negativa? Facendo gol senza prenderne. Banale, ma è così. E anche se io vedo il calcio in modo diverso da chi pensa che una squadra per salvarsi debba restare in braccio al portiere, dico che adesso, prima di tutto, dobbiamo evitare di creare situazioni che ci portino a subire come è capitato a Gubbio. Se ci riusciamo, poi possiamo anche provare a vincere».
Il primo impatto con la società rossoblù come è stato?
«Ho trovato giocatori con dei valori, disponibili ad allenarsi con impegno. Hanno recepito che stiamo lavorando tutti per raggiungere lo stesso obiettivo. Le basi per risalire ci sono». (a.d.p.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 14 gennaio.
Convocati Imolese
Portieri. Rossi, Siano. Difensori. Angeli, Carini, Cerretti, Della Giovanna, Ingrosso, Mele, Pilati, Tonetto. Centrocampisti. Alboni, D’Alena, Lombardi, Masala, Morachioli, Provenzano, Torrasi. Attaccanti. Bentivegna, Mattiolo, Piovanello, Polidori, Sabattini, Sall, Ventola.
Nella foto (Isolapress): il tecnico dell’Imolese Pasquale Catalano